«Sei sicuro che nonna arriverà da sola?» mi chiede Liam, cantilenando nei sedili posteriori.
«Sì, lo fa ogni volta» lo rassicuro.
Continuo a pensare a Lavinia, a come stamattina fosse chiusa in sé stessa, a come la paura di non sentirsi accettata la facesse stare. Non me l'ha detto chiaramente, ma non serviva uno scienziato per capire che fosse tesa e per quale motivo lo fosse.
Nonostante ciò, sono riuscito a farla ridere e questo mi rende felice. So far ridere Lavinia, anche quando affronta dei momenti pesanti.
«Papà, che hai?»
«Niente, solo qualche pensiero.»
«Sulla tua fidanzata? Vi state lasciando?»
Ha paura che ci lasciamo?
«Ma no, tra noi va tutto bene.»
«E allora che pensieri hai?»
«Tua nonna» gli rispondo vedendola uscire dall'aeroporto. Si sta trascinando dietro un trolley alto più di un metro, di un giallo canarino disgustoso. Indossa un cappotto pesante e un berretto di lana sulla testa. «Resta qui» lo ammonisco, prima di scendere sul marciapiede e andarle incontro per alleggerirla del peso.
Mi dà un bacio affettuoso sulla guancia e mi segue in fretta verso la macchina. «Allora, questa ragazza? Quando me la presenti?» chiede subito.
«Non oggi, la domenica è di Liam. Non parlarne davanti a lui» la avverto.
«Perché, che sarà mai?»
«Per favore.»
Spero che se ne stia buona, ma purtroppo la conosco e sa essere inopportuna.
Sistemo la sua valigia nel portabagagli, mentre lei si piazza sul sedile del passeggero e inizia a chiacchierare con Liam. Sento poche parole, parla della scuola. Bene.
Ritorno al mio posto e riparto alla volta del centro urbano di Villafiore, che dista una mezz'ora. Quei due non stanno zitti neanche per un secondo, così vengo a sapere che Paul ha ricevuto una promozione nell'azienda in cui lavora e che Dylan continua la sua carriera di avvocato con brillante successo.
E io faccio la terza ala piccola in una squadra di metà fascia del campionato italiano.
Qualsiasi giocatore americano che arriva in Europa rinuncerebbe in partenza se sapesse di fare questa fine.
Ma sono felice. Dopo tanto tempo credo di essere arrivato al punto della mia vita in cui posso ritenermi soddisfatto di come va tutto. Ho dei compagni di squadra fantastici, sono accolto da una società che ha grandi ambizioni, ho un buon rapporto con mio figlio e con la mia ragazza va tutto a gonfie vele.
«Cos'è questa storia che non sai ballare?» mi chiede mamma, riscuotendomi dalle mie riflessioni.
Eh?
STAI LEGGENDO
Note a canestro
RomanceLavinia ha un sogno, diventare una pianista di professione, e un amore segreto, il giocatore di basket Mike Cooper. Lo ama di un amore platonico, più profondo di quello che potrebbe legare una tifosa al suo giocatore preferito. E non si permetterebb...