«Cioccolatino, buongiorno.» Lavinia mi sorride, con il viso chiazzato di rosso. Tra le mani stringe lo stesso vassoio con cui le ho portato la colazione la prima volta che ha dormito da me.
Mi ha portato il caffè e un pacco di cornetti.
Sono confuso. Siamo a casa mia, giusto?
«Dove li hai presi?» le chiedo, sedendomi.
Sorride, bellissima, ancora arrossita. «Oh, c'è Eva. È arrivata mentre stavo cercando in cucina e mi ha dato una mano a trovare tutto. È stata gentilissima, era sorpresa anche lei di vedermi qui.»
«Non è stato imbarazzante, vero?»
«Vedere lei no, non lo è stato.» Posa il vassoio sul letto e mi passa la zuccheriera, ma capisco che qualcosa non va.
«Puoi dirmelo, se qualcosa ti imbarazza.»
«Io posso anche dirtelo, ma nessuno può farci niente» mormora, girando il cucchiaino nella sua tazzina.
«Proviamo.»
Beve il caffè in un solo sorso. «Eva fa lo stesso lavoro di mia madre. Tu hai una donna di servizio, io invece faccio parte dell'altra faccia di quel mondo, quello delle donne di servizio, delle cameriere...»
«A me piacerebbe non avere una donna di servizio» le dico. «Ma non sono bravo a tenere pulita casa. Ci ho provato, credimi... ma sono sempre stato un disastro. Per me è come se dovessi ordinare da asporto perché non so cucinare.»
«Lo so, Mike. Per questo non è colpa di nessuno. Io vorrei che non ci fosse questa differenza, ma la sento tutta. Soprattutto dopo gli ultimi giorni. Io...» Abbassa lo sguardo mordendosi il labbro. «Lasciamo stare.»
Mi sporgo verso di lei e le do un bacio sulla guancia. Vorrei che Eva non fosse qui per potermi rotolare tra le lenzuola con Lavinia. Con il mio cioccolatino.
«Questa notte» riprende a dire. «Ti ho svegliato?»
«No, ho dormito tutto di filato. Perché?»
Sorride, illuminandosi. «Hai parlato nel sonno.»
«E che ho detto?»
«Non l'ho capito.» Arrossisce un'altra volta, facendomi capire che non è vero e che ho detto qualcosa di imbarazzante.
«Non volevo metterti a disagio» le dico, prima di mangiare un cornettino in un solo boccone.
«Non l'hai fatto. In realtà mi hai aiutata a dormire.»
Ora tocca a me sorridere. Sono felice di averle riportato la quiete necessaria per addormentarsi. Metto a tacere il dubbio cosa diamine possa aver detto, perché non è importante. So di parlare nel sonno, ma Audrey mi ha sempre rassicurato sul fatto che lo facessi a voce tanto bassa da non svegliare Liam nella culla.
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Note a canestro
RomanceLavinia ha un sogno, diventare una pianista di professione, e un amore segreto, il giocatore di basket Mike Cooper. Lo ama di un amore platonico, più profondo di quello che potrebbe legare una tifosa al suo giocatore preferito. E non si permetterebb...