57. Sempre lì

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Giorgio si aggira per le stradine della sua città, l'odore salmastro che penetra con forza nelle sue narici.

Nonostante sia così familiare, i primi minuti deve riabituarsi.
Comunque, é un'aria molto diversa da quella presente nelle campagne fuori Roma.

E anche lo stile di vita é diverso.
Comitive di gente delle navi da crociera che attraccano a Venezia e girano la città sono un po' in tutti i luoghi più importanti.

Poi ci sono i turisti fai da te, venuti lì e che girano da sé, seguendo i cartelli, una cartina o chiedendo alla gente che passa.

Ad ogni canale più grande di due spanne trovi almeno un gondoliere che prova ad offrire un pittoresco giro in gondola per la città sull'acqua a prezzi "bassissimi".

Ovviamente ci sono pure i commercianti che si adoperano ad avere tutta in bella mostra la loro bella merce o i loro ninnoli acchiappa turisti medi.

Intervallati a tali negozi, trovi ristoranti e bar, dove i dipendenti si adoperano come piccole formichine a prendere ordini e servizi.

Successivamente, puoi incontrare i pendolari, soprattutto sul presto o sul tardi della giornata, nei pressi della stazione ferroviaria o vicino al ponte dove la laguna cede spazio alla terra ferma.

Infine, si incrociano gli abitanti del luogo che passeggiano. Li riconosci perché non si guardano con aria rapita o confusa intorno e sicuramente non borbottano che sarebbe bello avere la casa vicino al lavoro o viceversa.

Sono quei ragazzi universitari che girano per le strade con i negozi chic della città o si siedono attorno un tavolino di un bar e si bevono qualcosa.

Sono quelle coppiette che, a braccetto, passeggiano lenti per la piazza centrale o per i pittoreschi calli, dandosi vari baci, contenti di passare il tempo insieme.

Sono gli anziani che vedi al bar esistente da decenni, con dei bianchi sul tavolo insieme a delle carte da briscola o narrandosi ricordi dei "bei vecchi tempi" o le ultime discussioni con i figli indipendenti o le visite ai nipotini.

Sono gli adulti che, nella loro anche misera mezza giornata libera, ne approfittano per andare a svagarsi dove più li aggrada, impazienti di arrivare a destinazione.

Giorgio arriva in piazza S.Marco, invasa fra piccioni, turisti e veneziani.

Con passo sicuro, con la sua camicia con i primi due bottini aperti e i pantaloni lunghi e formali, va a passo sicuro verso il bar Grancaffè Quadri, uno dei più lussuosi della città (e ovviamente dei più cari).

Da dirimpetto ad un altre grande bar, il Caffè Florian, ma il Grancaffé Quadri aveva una cosa in più, che non gli faceva mai mancare la sensazione di essere in cima al mondo, nonostante tutto, nonostante il tempo passato.

Si sedette su uno dei tavolini esterni, vicino ma non troppo al piccolo palchetto protetto dove un'abile orchestra suonava un qualche brano classico, incalzante ma non impetuoso.

Presto arrivò una cameriera che prese i suoi ordini, un espresso e una brioche alla crema. Sapeva benissimo che avrebbe speso oltre €10 per quelle due cose, nonostante il piccolo sconto dato dalla carta da residente, ma non gli interessava.

Una volta ogni tanto poteva pure concederselo, eh.

Aspettando che l'ordinazione arrivi, si lascia cullare dalla musica dal vivo che il bar offriva. Ecco cosa aveva in più rispetto l'altro locale: quell'orchesta, la cui musica si poteva sentire per quasi tutta la piazza, se non c'era troppo baccano.

Sorride soddisfatto, contento di come  é messo. É una terra ricca, industrializzata e potente nel Paese. É nel vertice, come piace a lui; come é stato per tanto tempo.

È difficile rinunciare al potere quando hai avuto tutto il tempo per gustarti l'ebbrezza con cui quella sorta di onnipotenza si adorna.

Diventi bramoso per essa e non é facile rinunciarci, non é semplice venire a patti con il fatto che ormai non sei più tu in cima alla catena.

Soprattutto per un orgoglioso e megalomane come la regione veneta.
Il potere é qualcosa a cui non sa rinunciare, non é come altre varie regioni che quel potere non l'hanno mai avuto.

Loro sono quelle che, principalmente, gli dicono di smettere, di non vivere nel passato e di essere un po' meno stronzo.
Eppure in casa non é l'unico che conosce tale ebbrezza.

Ci sono Francesca e Rosa, una volta repubbliche marinare come lui; poi c'è Roberto, con il suo regno sabaudo che si era preso il titolo di unificatore d'Italia; dopo c'è ovviamente anche Carlo, ormai uno dei motori trainanti dell'economia; probabilmente infine c'è pure Giovanna, rimasta per secoli florida quando fu una colonia greca e rinata per breve tempo con gli Svevi.

Lui li ha battuti tutti.
Se c'è qualcuno che ha tenuto il potere più a lungo e con più forza, sicuramente é stato lui.

Non é mai stato il centro della cultura, ma pazienza.
Ma a che servono artisti se non hai nulla da glorificare?
Tra l'altro, la storia parla da sé, le azioni vengono incise e saranno sempre lì. Tutti le potranno vedere e sapere cosa é accaduto.

E poi mica aveva delle città spoglie, tutt'altro! Erano tutte belle e affascinanti a modo loro.

Finalmente arrivano il caffè e la brioche, insieme allo scontrino.
Giorgio tira fuori la carta di residenza e i soldi.

La cameriera controlla la carta, poi prende i soldi e gli da il resto giusto.
Gli augura una buona giornata e torna dentro.

Giorgio, nonostante gli piaccia il caffè senza zucchero, comunque prende il cucchiaino e gira la bevanda calda, con flemma.

Osserva tutto quello che il suo occhio cattura. Risalta assolutamente l'affacendarsi di alcuni e il rapimento da ciò che hanno intorno di altri.

E anche i più tranquilli, hanno comunque le loro preoccupazioni, le percepisce perché sono suoi cittadini o perché ormai é diventato bravo a leggere gli umani.

Sogghigna sotto i baffi mentre addenta la brioche.
Ah, gli umani.
Lo divertivano sempre così tanto.

Tutti impegnati a seguire un sogno, quando hanno così poco tempo sulla Terra, dove il destino é spesso crudele e contro di lui.

Gli farebbero compassione se non fosse così divertente vederli tutti impegnati, frenetici, mentre lui é li.

Che mangia la sua brioche e beve il suo caffè con flemma, perché non ha fretta.
Perché dovrebbe?

É semi immortale e, ora come ora, pare lontano un ipotetico crollo del Veneto, che comporterebbe la sua morte definitiva.

Non ha nulla di cui preoccuparsi a riguardo.
Lui continuerà con la sua vita come se nulla fosse, sarà ancora lì quando tutti quegli umani saranno sottoterra, morti.

Lui sarà ancora lì, a bere un caffé e mangiarsi una brioche, mentre vedrà i loro figli e i loro nipoti fare come i loro predecessori.
Questo perché loro, quei comuni umani, sono caducei.

Lui, invece, resterà lì per ancora tanto tempo.

N/A: un altro capitolo di AliciaMentasti !
Non la sto facendo due capitoli di seguito per favoritismi, sia chiaro, ma perché prima di rifare un capitolo su qualcuno finisco sempre "il giro".

Cioè, faccio quanti capitoli son necessari per aver fatto avere a tutte le regioni un parte importante, perché tutti meritano gli stessi privilegi!

*musica communista mode: on*

Ok, dopo questa stupidaggine, spero vivamente vi sia piaciuto il capitolo e alla prossima settimana!

Casa Vargas- Le regioni d'ItaliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora