5. La provocazione ad hoc.

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Ci sono molte cose (negative o positive) che si possono dire riguardo Michele, personificazione della Puglia.
E, sicuramente, una fra queste è che è molto insistente. Se si mette un'idea in testa, ci sono pochi dubbi che continuerà a tirarla fuori e a ritenerla vera fino a che non cambierà opinione o non avverrà il miracolo di qualche santo. 

Tra queste sue diverse idee che mai sarà possibile sradicargli, c'è sicuramente quella che il Molise non esiste. E mai si lascerà sfuggire l'occasione di rimarcare questo fatto al diretto interessato.

D'altronde, è stato lui ad iniziare quella leggenda del "il Molise non esiste", diffusasi in fretta fra i fratelli, a cui piace (più' o meno) portarla a galla. Non c'è cattiveria dietro, anche se specialmente con quelli del meridione pare ci sia, ma in realtà é solo voglia di burlarsi l'un l'altro.

Le ragioni dietro a questo scherzo (perché sì, ci sono) non ci interessano, almeno non oggi.
Ci interessa il modo in cui Michele le manifesta. Anche perché, ogni tanto, si approfitta di questo suo modo di fare per creare strane situazioni.

Una fra le tante, è quando si è in soggiorno e ci si distribuisce fra i tre divani, le due poltrone e i quattro puff presenti nell'enorme salotto. Solitamente, non tutte le regioni sono in quella stanza contemporaneamente, ma ovviamente capita che si litiga per un particolare posto.
E Michele non perde l'occasione di molestare il molisano.

Quando non sono nei campi o a compilare scartoffie, Rita e Franco passano il loro tempo in soggiorno, dove passano il tempo vicini, impegnati a parlare o fare qualcosa insieme o ognuno per i fatti suoi, ma in piacevole "presenza" dell'altro.

Un giorno qualsiasi, quando c'è un po' troppo freddo per rimanere molto tempo fuori e si rimandano alcuni lavori al giorno dopo, le due regioni sono in soggiorno.
Rita è seduta di traverso su una poltrona con la testa rivolta al bracciolo del divano dove poi è appoggiato Franco con il gomito, seduto a gambe incrociate lì, sul fondo del divano.

La sarda è presa ad ascoltare la musica e a canticchiare, rilassandosi nel caldo salotto. Ogni tanto si improvvisa cantante e, telefono in mano come un microfono, intona qualche verso e si avvicina di più col volto al molisano, il quale è impegnato nella realizzazione di collage da poi caricare sul suo blog su Tumbrl.

Michele arriva in soggiorno e, stiracchiandosi, ghigna apertamente alla vista del molisano così messo. Perciò si avvicina a passo felino al divano dove c'è il più basso, non notato né da lui né da lei, e poi si fionda sul comodo mobile di culo, appoggiando infine con un sonoro <Ahhhh!> soddisfatto la testa fra le gambe di Franco

Ghigna apertamente al ragazzo che, spaventato, si disconcentra dal lavoro e fissa l'altro, imbarazzato ed infastidito.

Rita si distoglie dalla musica a tale entrata a effetto e, togliendosi un auricolare, chiede scontrosa: <Che fai, Michele?> 
<Non si vede? Mi riposo sul divano.> risponde l'altro, il ghigno che non gli sparisce dalle labbra, anche se il tono di voce è fintamente innocente.
<Su Franco...?> ribatte la sarda.

<Su chi, Rita? Non ho capito.> risponde l'altro.
Rita tenta di non guardarlo male, realmente ci prova, ma non ci riesce e finisce per fulminarlo con lo sguardo, scatenando l'ilarità del pugliese.

Rita é sempre allegra e sentimentale, ma proprio per quella seconda caratteristica è passionale e perciò capace di cambiare umore in un istante; passando dall'allegria all'incazzatura nel giro di due secondi scarsi.

Ci sono argomenti personali che la fanno scattare incazzata indipendentemente dal contesto e, da quando si é affezionata al fratellino, si é aggiunto pure l'argomento relativo a Franco.

<Ritaaaa~, ci sei?> la stuzzica Michele, fissandola da comodamente steso quale é.
La sarda non risponde solo perché il molisano la sta guardando con i suoi occhioni da supplica.

Franco cerca sempre di evitare il conflitto, preferendo subire qualche piccola frecciatina od atteggiamento irritante piuttosto che rispondere o "sguinzagliare" una sarda inferocita.

Il pugliese ne approfitta ancora e, stiracchiandosi, allunga un braccio, che preme contro il busto del molisano, e riesca a poggiare il polso sulla sua spalla.
<Oh, che strano questo divano!> commenta il pugliese ad occhi chiusi, mentre fa girare la mano vicino al volto di Franco, il quale cerca di allontanare la propria faccia da quel pericolo.

<Dove ho appoggiato il braccio~?> e inizia a muovere di più la mano, arrivando a giochicchiare e pizzicare la guancia di Franco, che rilascia un esasperato "ahi!".

<Ehi, smettila di dargli fastidio!> "abbaia" la sarda, sedutasi composta e rigida sulla poltrona, desiderosa di avere uno sguardo incerenitore.
<Dare fastidio a chi? Al divano?> domanda il pugliese, smettendo di torturare con la mano la guancia di Franco.

Toglie il braccio dalla spalla del più basso e lo lascia "ricadere" lungo il busto del ragazzo, facendo in modo che la mano si fermi sulla pancia del molisano.
Inizia a tirare la maglietta, con lo sguardo fintamente perso, commentando: <Il rivestimento del divano é molto elastico!>

Rita scatta in piedi, il telefono con le cuffiette dimenticati sulla poltrona, pronta a strozzare una volta per tutte Michele.
Franco, già sul limite della sopportazione, appena sente che Michele gli sfiora (per sbaglio o volutamente, chissà?) lo stomaco con le dita, scatta.

Appoggia il cellulare sul bracciolo del divano, rinunciando anche solo a fingere di star continuando con il suo collage, per dare una bella spinta al testone vuoto del pugliese.

Questi, sorpreso dal gesto, si ritrova sbilanciato oltre il bordo con testa e metà busto, e finisce giù dal divano con una leggera bottarella ancora prima di accorgersene.

<Adesso ti faccio diventare io un "rivestimento del divano", anzi, un tappeto, cosi posso calpestarti ogni volta!> minaccia la sarda, la voce carica d'ira.

Michele scatta in piedi e fa: <E dai, é solo uno scherzo! Stai al gioco una volta tanto!>
<Oh, ben volentieri. Ti dimostrerò il mio stare al gioco quando avrò i miei piedi sulla tua faccia!> ribatte Rita, mentre Franco fissa Michele sconsolato.

Andrà sempre così, d'altronde, non importa quante volte Rita si arrabbi o lo difendi...
Quel testone non la smetterà.

Michele tenta un ultimo gesto provocatorio, allungandosi ad arruffare i capelli del molisano, quasi sfiorando il ricciolo.
Franco subito si scosta, rosso sulle guance e col cuore a mille perché ci é andato tanto vicino, e Rita scatta totalmente perché ha capito benissimo l'intenzione del pugliese.

Michele mostra uno dei suoi migliori sorrisi da schiaffi e sfreccia via, direzione cucina, inseguito dalla sarda che, nonostante abbia addosso come sempre i suoi pesanti ed ingombranti vestiti tradizionali, gli sfreccia dietro.

Ed anche oggi saranno necessarie le azioni diplomatiche combinate di Giovanna e Sofia per evitare di avere inseguimenti e lotte da strada tutto il giorno. 


N/A: e che dire?
Li adoro tutti e tre (anche se patterei Franco per la sorte che gli ho dato...).

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