101. Sistemi magici e tipi sconosciuti

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N/A: prima di iniziare il capitolo, ho un "piccolo" annuncio.

🚩🚩🚩SABATO ESCE IL SEQUEL DELLA GERITA.
AVVISERÒ SULLA STORIA CONCLUSA L'USCITA DEL SEQUEL APPENA PUBLICATO.
PER ORA VI DICO SOLO SI CHIAMA "GABBIA DI SÉ". 🚩🚩🚩

E dopo questa velocissima cosa, vi auguro una buona lettura!

<Ha un sistema di pesi e contropesi davvero fariginoso.> critica Vincenzo, alzando lo sguardo dal piccolo libro davanti ai suoi occhi.

<Non si può usare una bilancia?> domanda prontamente e stupidamente Giuseppe, il quale si sta preparando un panino alla Nutella.

<No, piuttosto preferirei tirarti una bilancia in testa. Forse diventi furbo.> sbuffa Sofia, seccata dal continuo importunare del campano.

<Ehi, è mio fratello!> si intromette il calabrese <Quell'onore spetta a me!>
<E io che ho sperato in un briciolo di bontà.> lamenta sconsolato l'altro meridionale.

I due esperti in magia avevano deciso di stare nella quieta cucina, almeno attorno alle 16:30, orario di quel momento.
Peccato che era dovuto arrivare un innopportuno, affamato e provocatore inesperto di magia.

<No. Però forse preferirei tornare indietro nel tempo e chiedere a Merlino in persona cosa gli ha fatto di male la magia per anche solo ideare questo sistema.> aggiunge Vincenzo.

<Non è che l'ha proprio ideato, l'ha ricavato. La magia può essere interpretata in mille modi. E ovviamente il sistema usato da uno dei più importanti e famosi maghi in tutto l'Occidente doveva essere peggio di interpretare un sistema di magie scritto in arabo antico e tradotto in modo rudimentale in latino.> si esaspera l'emiliana.

<Ancora non so con quale pazienza hai osato tradurre una cosa del genere.> asserisce il calabrese, fissando la pagina su cui erano concentrati da circa 10 minuti.

<Pura sete di conoscenza... E probabile masochismo.> confessa Sofia.
<Ahhh~, allora ti piace essere frustrata e cose così! Eheh, porcellona~.> sghignazza Giuseppe.

La settentrionale lo fulmina con lo sguardo (e solo con quello, per fortuna dell'altro). Dal suo pugno stretto con forza prorompono piccole scintille azzurre che danno alla sua mano chiusa l'aria di una sorta di fuoco fatuo.

<Calmati, non ne vale la pena, te lo assicuro-.> Vincenzo tenta di fare da piacere, frapponendo un proprio braccio.
<Mi dà continuamente sui nervi e non ci lascia concentrare!> sbuffa la settentrionale.

Apre il palmo della mano e la fiamma scompare, per grande sollievo del calabrese.
<Ma che mai può succedere di male se parlo un po'? Ho diritto di parlare!> domanda il campano.

<Peccato che non esista il divieto di dire appositamente stronzate.> borbotta l'occhialuta.
L'altro mago spiega con calma: <Se tu ci distrai, noi possiamo mal interpretare gli scritti di Merlino e, mentre proviamo una sua magia, fare un disastro unico.>

<Beh, l'ultima volta che Sofia ha sbagliato un incantesimo ed ero nella stessa stanza mi sono ritrovato con un bel paio di bocce che potevo toccare quando volevo, quindi non ci vedo lati negativi.> fa spallucce Giuseppe.

<Era un libro innocuo.> sospira Sofia.
<Potrebbe andare molto peggio, Beppe.> gli fa notare Vincenzo <Stiamo parlando di Merlino, mica di un idiota. Potremmo anche per sbaglio evocare qualche elemento primordiale magico che in uno schiocco di dita può distruggere tutta Roma!>

<E ci metterebbe ben poco a raggiungere i tuoi territori.> aggiunge l'emiliana, sperando con la paura di instaurargli un minimo di buon senso.
Si accontentava anche di qualcosa temporaneo.

<Ma io ho fiducia in voi! So che potete capire anche se ci sono io che faccio bellissimi commenti!> asserisce il campano.

<E soprattutto inerenti e stimolanti.> ironizza l'occhialuta, massaggiandosi le tempie.

Il calabrese scuote la testa e, tentativamente, appoggia una mano sulla sua spalla in conforto. Per fortuna la settentrionale non è restia al suo contatto e sente le sue spalle rilassarsi un minimo.

Allora il meridionale si sente abbastanza fiducioso e, a bassa voce, recita un'incantesimo.
Un dolce vento caldo passa dalla sua mano al corpo della settentrionale, che si rilassa notevolmente.

<Grazie.> sussurra Sofia.
<Di nulla.> risponde Vincenzo, togliendo la mano.
Giuseppe li guarda divertito e con una chiara malizia negli occhi che non ispira loro fiducia neanche un po'.

<Che c'è?> chiede l'emiliana.
<Io con i miei occhietti vedo... una possibile coppietta~> sghignazza il campano.

<Cosa?!> si strozza l'emiliana.
<Beppe, smettila di dire stronzate!> esclama il calabrese.

<Ma ha senso! Passate svariato tempo assieme, avete entrambi la passione per la magia e siete bravi in ciò, fate delle occhiatacce micidiali... tipo quelle di adesso!> e Giuseppe indica i volti dei due presi in causa.

<E con ciò?! Passi tanto tempo con Michele e Mario ma non sei interessato a loro in quel senso!> critica l'occhialuta.
<Anche perché sappiamo benissimo che silenziosamente vai dietro ad una certa qualcuna che però non ricambierà mai.> specifica a bruciapelo l'altro meridionale.

Il campano si imbroncia e borbotta: <Prima o poi capirà che quello spagnolo lì è solo uno sfigato.>.
Poi si riconcentra sui due e chiede: <Perché non è possibile? Avete già qualcun altro per la testa?>

<Semplicemente non è... il mio tipo.> risponde Sofia, cercando di scacciare indietro la sua immagine che stava provando a riaffiorare.
<Concordo.> asserisce Vincenzo.

Però Giuseppe in queste cose, per sfortuna altrui, è molto attento ai dettagli e nota il disagio di Sofia. Insiste: <Perché c'è già qualcuno nel tuo cuore quasi di ghiaccio~?>

<No!> l'emiliana risponde troppo in fretta e un vago surplus di rosso le tinge le guance.
<Allora c'è qualcuno~? Chi é~?> incalza il campano, molto curioso.

<Basta!> cerca di imporre l'occhialuta, quei suoi occhi grigi così magnetici che le ritornano alla mente.

<Giuseppe-!> minaccia il calabrese.
Ma Giuseppe è sordo al velato presagio di dolore e continua a chiedere alla povera settentrionale.

Ella ha sempre avuto qualche problema nel rimanere fredda quando provano a scoprire per chi prova tale attrazione, quindi è un po' in difficoltà.

Allora Vincenzo, seccato dal vedere il fratello infrangere la privacy altrui, usa un vecchio ma fidato incantesimo.

Trasforma le ciabette del campano in due cagnolini pronti a morderlo.
Giuseppe se ne rende subito conto, non è la prima volta che è vittima di un simile incantesimo, urla e scappa via, con alle calcagna due piccole furie.

<Cosa...?> domanda Sofia, appoggiandosi le fredde mani sulle guance bollente.
<Un vecchio trucchetto. Neanche tre minuti e finisce. Non aveva il diritto di importunarti.> decreta Vincenzo.

<Grazie.> sussurra l'emiliana.
<Di nulla.> risponde il calabrese <Vuoi tornare a leggere il libro?>

<Volentieri.> asserisce l'occhialuta.
Si riconcentrano sul libro.
Però il meridionale, prima di far finta di nulla riguardo ciò appena successo, asserisce: <Spero vada bene con il tuo lui.>

<Oh-ehm-grazie.> farfuglia Sofia.
"Più facile a dirsi che a farsi... Carlo è irraggiungibile per chiunque." pensa.
In fretta accantona il pensiero e si riconcentra sul libro.



N/A: zan zan zaaaan, ma neppure così tanto.
Ehhh già.

Anche Sofia è caduta vittima del fascino di Carlo nonostante tutta la stronzaggine che possiede quel lombardo.

E non è l'unica~, ma ancora non vi dico chi è l'altra regione che ha degli interessi per lui ma li nega.

Hans ha concorrenza con il 1000% minimo di chance più di lui.

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