7. Al supermercato

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Nonostante le personificazioni all'inizio non avessero totalmente bisogno di mangiare regolarmente come gli umani, é anche vero che nel corso dei secoli si é un po' persa questa capacità e, ormai, i loro tre pasti giornalieri non glieli leva nessuno.

E nonostante diverse cose se le producano da sé, come la maggioranza di frutta e verdura di stagione e le erbe aromatiche, o comprano carne e latticini da piccole imprese locali a buon prezzo, tocca anche loro andare a fare la spesa.

Solitamente, a casa Vargas, si faceva l'estrazione a sorte dal cappello delle sfortune, ma da un po' di anni a questa parte si é deciso che ognuno ha compiti precisi a cui non ci si può rifiutare.

Rita e Franco si curano dei campi in generale, mentre Aleksander e Giorgio nello specifico dei vigneti e altri lavoretti qui e là. Anna, Sofia, Rosa e Marie si occupano di apparecchiare e sparecchiare la tavola, mentre Roberto, Carlo e Angela di lavare le stoviglie dopo pasto.

E fra gli altri mille compiti della casa, c'è anche quello di fare la spesa ad un supermercato a venti minuti in auto neanche da casa.
E il compito tocca a Francesca, Mario e Giuseppe. Un'accoppiata che fa faville... e a botte, probabilmente, ogni tanto.

Tutti e tre orgogliosi fin nel midollo, odiano stare sotto alle direttive degli altri fratelli e, ogni volta che bisogna andare a comprare gli alimentari, é una lotta a chi terrà in mano la lista e, perciò, il mezzo per comandare gli altri.

<Ehi! Il carrello non a me!> esclama Mario, seccato, nel parcheggio del supermercato.
<Deficiente, ti ricordo che ci serviranno due carrelli mi-ni-mo! Perciò muto e ubbidisci, su su!> esclama Francesca, battendo le mani mentre ghigna divertita.

<Come é possible che sia andata a te la lista?!> borbotta Giuseppe, imbronciato, mentre ondeggia avanti e indietro trascinandosi il carrello nei movimenti.
<Perché sono fortunata... E perché Carlo ha notato subito che c'erano più biglietti col tuo nome e li ha tolti all'istante.> trilla Francesca.

<Di sicuro l'ha fatto perché odia il sottoscritto!> sbotta Giuseppe.
<Nah, non ti odia… o almeno, non solo te. Odia un po' tutti! Vero, France'?> domanda retorico Mario, dando qualche gomitata amichevole alla ragazza, che lo guarda male.

<E scollati, porco Dio!> ribatte stizzita la toscana, scostandosi, andando verso l'entrata del supermercato.
<Non c'era bisogno di tirare in ballo Dio!> fa la predica il campano.
<Oh, invece sì! Bisogna sempre tirarlo in ballo!>

<Finirai all'Inferno a bruciare.> quasi l'ammonisce Giuseppe.
<Perché tu pensi di scamparla, vè?> chiede retorica la toscana.

<…Certamente?! Sono sicuramente meglio di te!>
<Forse, ma io sono il più figo di tutti e perciò zitti e muti ed entriamo, che prima iniziamo prima finiamo, che così posso andare a giocare a CoD!> dice tutto d'un fiato il laziale.

<Ma che cazzo…?> fa confuso Giuseppe, non avendo ben capito ciò detto dall'altro.
<Hai in minima parte ragione… Miracolo!> lo "appoggia" Francesca, che lo ha capito in buona parte, ed entra per prima nel supermercato.

<Allora… che dobbiamo comprare?> chiede Giuseppe, "arreso".
<Beh, la solita roba. Pasta, biscotti, farina, un poco di verdure, Nutella…> elenca la toscana, leggendo la lista.

<Hanno già finito la scorta di Nutella?!> esclama sorpreso Mario.
<Sì, l'abbiamo già finita. Non escluderti! Anche te ne mangi come un maiale, boiade!> ribatte Francesca, andando verso il reparto della pasta.

<Prendiamo i Nutella Biscuits!> si intromette il campano.
<No!> <Sì!> rispondo in modo opposto rispettivamente la toscana ed il laziale.
<Perché no?> si lamenta Giuseppe.

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