Francesca si vorrebbe dare delle sberle da sola, perché non riesce a bussare alla sua porta?!
Un conto è l'orgoglio, un altro essere ciechi e sordi di fronte a dei possibili aiuti esterni!
"E se ti ride in faccia? Lasciamo perdere!" strilla una voce nella sua testa ."Se non ci ascolta urliamo finché non lo prendiamo per sfinimento!" suggerisce un'altra.
"Parlare non è un'opzione?" si stupisce una terza.La toscana sorregge la testa tra le mani, respirando profondamente, gli occhi chiusi, sforzandosi di ricacciare indietro le tante vocine.
Immagina una mini sé che prova a chiudere una porta che tante altre mini-sé (con sulla maglietta il nome della città che rappresentano) che le vanno contro.
Finalmente vince lei e le ricaccia indietro.Bussa alla porta e Vincenzo le apre all'istante. La osserva stupito, certamente non hanno un così profondo rapporto loro due. Chiede: <Che c'è?>
<Ti ricordi quello che hai detto ieri sera, alla fine del film?> va dritta al sodo lei.
<Ehm... cosa di preciso?> domanda lui, grattandosi la nuca e corrucciandosi. Dice tante cose e le dimentica altrettanto in fretta.<Riguardo come secondo te praticamente tutti i triangoli amorosi si possono risolvere con una relazione aperta e sarebbe molto bello e positivo da vedere.> rievoca con precisione lei.
Ci ha pensato pressoché tutta la notte, mentre memorie amare e dolci che si susseguivano.
<Ah, sì, ricordo!> esclama il calabrese <E allora? Cosa c'è?><Tu... sei esperto in questo genere di cose? Cioè, relazioni aperte?> indaga lei.
<Ehm, sì.> ammette lui, senza eccessivi problemi <Ho avuto relazioni poliamorose nel passato e... anche il vecchio "me" ne ha avute tante.>Come sempre, parlare del suo "alter ego", il capo della popolazione degli italici, lo rende molto tentennante e cauto.
<Ah.> spiccica la regione del centro <Non l'hai mai detto.>
<Non è qualcosa di cui parli, se non te la chiedono o se non finisci sull'argomento specifico.> si difende lui.<Hai ragione pure tu.> convinre Francesca.
<Come mai me lo chiedi?> indaga lui, accigliandosi leggermente. C'è qualcosa sotto?<Vorrei... delle risposte. Tanto tempo fa sono stato con un uomo che proclamava di amare più persone insieme, però non so se fosse sincero. Vorrei capirlo, insieme a te, più esperto.> propone la toscana.
<Io non posso parlare per tutti.>
<Non ti chiedo di farlo, ma, davvero, voglio più informazioni e di Internet non mi fido. Non è la stessa cosa di chiederlo alla fonte. E su Internet, comunque, è un casino.><Sono per te un'enciclopedia?>
<Forse? Sei un altro punto di vista, da poter integrare al mio e operare un confronto. Forse avrò le idee più chiare, forse no. Ma ci avrò provato.>Vincenzo sospira, intuendo che non l'avrebbe scacciata via facilmente. E probabilmente una piccola parte di sé è contenta di sapere che avrà qualcuno a cui narrare di sé.
Anche solo per un proprio bisogno. In fondo, era mossa da una giusta idea. E così, con qualche chance, poteva tirare qualcuno dal lato delle persone poligamiche!
<Accomodati.> acconsente il calabrese, indicando camera sua.
Francesca entra, contenta di vedere la camera ordinata e curata. È dovuta entrare nelle stanze di certi altri e descriverli come un porcile è una gentilezza.Opta per sedersi sulla sedia accanto un tavolo piccolo e ricolmo di oggetti, ma ognuno in una posizione che pareva strategica.
Lui si sedette sul letto. Con le mani in grembo, incomincia: <Prima di tutto, amare più persone insieme non è essere frivoli, né traditori per l'uno o per l'altra, né amarle di meno. Come alcuni riescono ad avere più di un amico fidato, perché legano con più persone in quel modo, alcune persone amano al 100% più persone, perché si affezionano in egual misura, tipo.>
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Casa Vargas- Le regioni d'Italia
Fanfiction-la pic l'ho messa solo perché è davvero cute. Non rispecchia per nulla come saranno le regioni in questa storia. Ah, e non serve conoscere Hetalia così bene per poter leggere questa ff- *parte musichetta da superquark* In questa storia che di aulic...