193. Due magneti uguali; la benzina e una scintilla

45 6 35
                                    

N/A: si discute di sesso e si accenna ma non ce ne sarà. In origine la mia mente ormonata (grazie mestruo) voleva metterci proprio un'intera scena, fatta male ma che tentava di essere ✨picante✨.

Poi la pigrizia è entrata in gioco ed ero ad oltre 1700 parole senza aver davvero iniziato, quindi ho tagliato e ho tenuto solo quello davvero importante.

I FEELS.

E vi consiglio di leggere la noticina alla fine del capitolo. Detto questo, buona lettura!



Giovanna si tortura il labbro inferiore per lunghi secondi, sentendosi una sciocca.
Perché la sua mente è così stronza da farle ricordare certe cose che accuratamente aveva riposto in cassetti della memoria il più reconditi possibili?! Si voleva così tanto male?!

Era altresì vero che sapeva che non sarebbe più riuscita a dormire serenamente se non avesse affrontato la cosa di petto.
Odia riconoscere ciò.
Odia dover affrontare sempre tutto piuttosto che nascondersi.

Anche se non sarebbe da lei.
Non è una che si nasconde. Però ogni tanto sarebbe bello, no?
Sospira.
Forse alcool sta facendo più effetto del previsto e sta parlando per lei, dicendo stronzate. Perché cazzo deve temere così tanto il confronto per una sciocchezza del genere? Sicuro quello là non ci sta pensando!

Senza dire niente si alza e va verso il bagno del piano terra, dove si trovano tutti a festeggiare il compleanno di Feliciano e Lovino, anche se i due interessati sono già andati via.

(E a giudicare dal calore che sente nel petto e i lamenti di Giorgio di poco prima, stanno già passando alle danze con i loro fidanzati.)

Con un tempismo ironicamente perfetto, arriva davanti al bagno quando la porta si apre e Carlo ne esce. Lui, stranamente, si sposta per facilitarle l'ingresso in bagno, ma lei non si muove e dichiara: <Dobbiamo parlare.>

<Ah sì?> domanda vagamente incuriosito il lombardo. Non sa se è l'alcool o la solita indifferenza di Carlo a farlo rimanere così distaccato come al solito.
È una delle cose che odia di più di lui e allo stesso tempo, se ci ripensa, quello sguardo freddo e deciso è qualcosa che l'aveva resa pazza (in modo totalmente positivo) mentre...

Basta cervello molesto!
Si maledice e, già che c'è, maledice anche Lovino perché, tutto preso dalla sua foga, ne trasferisce un po' anche a lei, lasciando la povera siciliana in bilico tra il voler essere decisa e ferma con Carlo e il saltargli addosso come quella notte di Capodanno di chissà quanto tempo fa.

<Sì.> si decide a rispondere lei dopo lunghi secondi di silenzio <E lo so che ti sembrerà stupido e anche io mi sento una totale stupida, ma in questi giorni mi è tornata in mente la volta in cui...>

<In cui?>
<Dai, lo sai, su! Quella notte di capodanno!>
<In cui abbiamo scopato?>
Giovanna gli copre la bocca con la mano sibilando uno "Shhhh!" inviperita.
Senza togliere la mano aggiunge in fretta: <Non dirlo così ai quattro venti! Non voglio che si sappia in giro! Qualcuno potrebbe starci ascoltando!>

Carlo toglie la mano di lei da davanti la propria bocca con uno scatto veloce, ma senza farle male al polso (e Giovanna pensa per qualche secondo che sia stato considerevole), e replica: <Sono tutti o in soggiorno o in cucina più ubriachi di noi o presi da se stessi o, addirittura, da qualcun altro per stare ad ascoltare una chiacchieratina di fronte ad un cesso. E ti facevo meno patetica riguardo il sesso, sai? È un atteggiamento così... da educanda. Non che me lo aspetterei da nessuna qua dentro ma, se dovessi proprio andare per probabilità, tu non saresti in cima alla lista. Devo ricredermi?>

Casa Vargas- Le regioni d'ItaliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora