31. Ri-incontri inaspettati [p.2]

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Pedro lancia uno sguardo di fuoco a Giovanna.
Hanno dovuto proprio per forza arrivare quegli incivili maleducati ed urlanti più lo snobbettino con la faccia da schiaffi?

<Sicilia, sempre la solita.> commenta acido Catalogna. La ragazza lo guarda malissimo e si mette di fronte a Rita, facendola così arretrare di poco d'istinto per non stare addosso all'altra.

<E tu sempre uno stronzo con un palo in culo e una faccia del cazzo.> ribatte la siciliana.
<Cosa ci faresti tu qua, scusa? Questa é casa nostra e, se te lo fossi per caso dimenticato, qua nessuno ti deve qualcosa. Non siamo più tuoi territori, nessuno di noi lo é.> si aggiunge Carlo, avvicinandosi allo spagnolo con sguardo glaciale.

<Io non sono qua per nessuna delle motivazioni a cui state sicuramente pensando.> afferma Pedro.
<Sono qua solo per parlare con Rita.> aggiunge il catalano.

<É vero! Ragazzi, so benissimo che avete avuto grande odio in passato e non vi chiedo di far finta di nulla o perdonarlo su due piedi… ma non dovete attaccarlo se non vuole fare nulla di male!> lo difende Rita.

<Rita cara, quello lì é freddo, calcolatore, dominatore e superbo… É tipo Carlo, ma peggio!> esclama Giuseppe, facendo ruotare gli occhi al lombardo.

<Non lo é.> afferma la sarda.
<Ti ha solo mostrato una microscopica parte di sé, se davvero sa essere un minimo più umano e non é tutta una farsa per raggirarti!> ribatte Carmela.

<Di sicuro sono più autentico io di voi. E quel tatuaggio lì cosa dovrebbe essere? É un segno per distinguere la vostra stupida combriccola dal resto del mondo più o meno dotato di cervello? Che poi, parte dal dito medio per arrivare ad un qualcosa di abnorme sul braccio? Che cosa idiota.> commenta Pedro, guardandoli con disgusto.

<Ragazzi, basta!> fa Rita a gran voce, attirando l'attenzione di tutti.
Poi continua: <Voi smettetela. Non sta facendo nulla di male. E vi ricordo che le persone cambiano e sanno migliorare->
<Come inesorabilmente peggiorare> aggiunge Vincenzo tagliente.

Rita lo fulmina con lo sguardo per proseguire ancora: <E so benissimo difendermi da me se si rivelasse una persona sbagliata. Non ho bisogno di una scorta personale in cerca di vendetta da secoli.>

Le varie regioni italiane abbassano la testa, eccezion fatta per Franco, che in tutto questo non ha detto nulla e non ha preso posizione, né in favore né contro lo spagnolo.

<E tu, Pedro.> e la sarda si rivolge allo straniero <Non insultarli. Sono la mia famiglia e, per quanto contraddittori e assurdi a volte, molto bene voglio loro.>

Il catalano annuisce lentamente, notando la serietà negli occhi della sarda. É palese che tenga alla famiglia come a poche cose, come lui tiene alla sua terra e alla sua gente.

<Ma-!> prova a dire Carmela.
Rita la fulmina con lo sguardo.
<Niente ma. E sono assolutamente libera di fare quel che voglio con la mia vita. Ti ricordo che sono su questa Terra da ben più tempo di te, cara. So benissimo come ci si difende.> afferma la sarda.

Ed é difficile non notare la fierezza e la sicurezza con cui dice quelle parole.
E allora i fratelli paiono ricordare che Rita ha 4000 anni circa, ben più anni di loro e sanno che, nonostante la natura allegra e solare, lei può tranquillamente ferirli letalmente come tutti gli altri sanno fare in quella casa, se non meglio.

<D'accordo, io levo le tende.> fa Michele e, girando sui tacchi, torna in casa.
Poco dopo le altre regioni lo seguono.
L'ulrimo ad andarsene é Franco, che osserva Rita scusarsi con Pedro da un po' distante.

Ha notato lo sguardo di Pedro quando ammira Rita. Non gli piace affatto.
Quindi non gradisce neppure la persona di per sé. Ma sa che la sorella é forte, non avrà problemi se qualcosa andasse male.

Quindi torna all'orto e riprende a lavorare, lasciando i due completamente da soli.
<Mi dispiace.> dice Rita al catalano una volta da soli.

Pedro le sorride dolcemente, anche se poco, e risponde: <Non ti preoccupare, sapevo che prima o poi avrei dovuto parlarci.>
<Comunque mi dispiace.> ripete la ragazza, distogliendo lo sguardo.

Dolcemente, Pedro allunga la mano e gliela poggia sulla guancia, accarezzandogliela piano.
<Non sono né offeso, né triste, né arrabbiato, Rita. Piuttosto son sicuro che diventerei triste se vedessi te dispiaciuta.> fa il ragazzo.

Rita non si ritrae dal gesto d'affetto, anche se é leggermente confusa da quello che prova internamente. Non ha repulsione, ma neppure é totalmente a suo agio.
Forse perché non lo conosce, si dice mentalmente.

Sorride leggermente, le guance tinte di una sfumatura di rosso più intenso del normale.
<Beh, comunque... cosa mi stavi chiedendo prima?> domanda Rita per rompere quel silenzio che non le piace affatto.

<Cosa...? Ah, sì! Ci sono!> riflette a voce alta Pedro, facendo sorridere di più la sarda.
<Bene, via con la prima domanda! Sono prontissima, le so tutte!> scherza la ragazza, sfregandosi le mani.

Pedro sorride leggermente a sua volta.

•~-~•

Franco saluta con la mano Rita quando questa ritorna circa dieci minuti dopo che se ne é andato.
La ragazza é tranquilla e prende subito in mano la zappa e lo raggiunge nell'orto, passando per la stretta via piastrellata per non calpestare le piante.

Franco non chiede nulla, sia per timidezza, sia per discrezione.
Però la osserva incuriosito.
<Ehi, se vuoi, chiedi; non ho problemi nel dirti come é andata la chiacchierata> fa Rita dopo qualche minuto, il suo solito sorriso radioso in volto.

Il molisano si sente arrossire per essere stato beccato in flagrante subito e, tenendo basso lo sguardo, pigola: <Come é andata la chiacchierata?>

<Bene, suppongo. Cioè, abbiamo chiacchierato tranquillamente e dopo l'imbarazzo iniziale é stato tutto in discesa!> racconta Rita allegra.

<Allora perché sei qui ora?> domanda Franco, confuso ed incuriosito.
Rita allunga la mano e gli scompiglia giocosamente i capelli.

<Perché ho un lavoro da fare e un fratello a cui tenere compagnia! Però mi sono scambiata il numero di telefono con Pedro, quindi possiamo sentirci più tardi!> spiega la sarda.

Poi si gira e ritorna a lavorare, canticchiando un brano dei Tazenda.
<Capito.> commenta Franco, ritornando a lavorare.

Intanto Pedro si sta allontanando da casa Vargas con, in faccia, il sorriso più ebete che gli sia mai capitato di avere.
Con Rita sta davvero molto bene e non vede l'ora di conoscerla meglio.



N/A: mi é piaciuto molto da scrivere e potrei fare altri capitoli su questo, chissà~

Casa Vargas- Le regioni d'ItaliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora