<Come sto?> chiede ironica Anna, piroettando, "sfoggiando" il vecchio grembiule viola e bianco di casa, un po' scolorito e con qualche macchia mai andata via.
<Sicuramente meglio di come il mio sta a me.> risponde Domenico, guardando con occhio critico il proprio grembiule, di un giallo canarino. Tira leggermente il tessuto, nella sciocca speranza che si allarghi.
È decisamente più recente di quello indossato dalla sorella, e quindi meno trasandato, ma gli sta piccolo, gli copre a malapena metà del petto, in larghezza.
Purtroppo gli altri sono a lavare, quindi deve accontentarsi e sperare di sporcarsi sono nel fazzoletto di tessuto che è quel grembiule.<Hai ragione.> conviene Anna. Un sorriso mefistofelico le si dipinge in volto e con una gomitata complice aggiunge: <Ma senza maglietta sotto, con solo quel grembiule, faresti un gran figurone: il cuoco più sexy di tutti~!>
Il povero abruzzese diventa bordeaux e balbetta qualcosa di incomprensibile prima di essere sovrastato dalle risatine della romagnola.
<Scusa, scusa!> Anna riesce a calmarsi dopo qualche istante, ingoiando le ultime risate <Ma è capitata proprio a fagiolo! È piccolo al punto giusto da sembrare quelle pubblicits ridicole con quegli omaccioni tutti pompati, sotto steroidi.>
<Io non mi faccio di steroidi.> è tutto quello che riesce a contestare Domenico, ancora confuso, che rimane davanti alla dispensa chiusa come una statua, ma con il volto verso l'altra regione.
<Lo so, lo so! Infatti sei meglio di loro. Genuino, 100% abruzzese, il più abruzzese nell'intero universo!>
<Fino a prova contraria, sì.> asserisce Domenico, finalmente più tranquillo. E quindi si decide a prendere la farina e lo zucchero dalla dispensa.<E anche se ci fosse una prova contraria, noi la elimineremmo. Sei praticamente perfetto e ti conosciamo da più tempo, quindi di vogliamo bene e non ti sostituiremmo per nessuno al mondo. Sono sicura di parlare a nome di tutti.> assicura Anna, che intanto raccatta la vanillina e il lievito.
<Grazie.> pigola l'abruzzese, afferrando il setaccio e compiendo l'infame lavoraccio di setacciare per benino 300g di farina di tipo 00.
<E di che? Ti sottovaluti e sembri passare in sordina perché non hai un carattere rumoroso come il mio o quello di tanti altri; ti meriti di essere messo al centro dell'attenzione anche solo per un istante!> argomenta la romagnola, prendendo tre uova dal frigorifero. Le spacca, ne versa il contenuto in una ciotola e nel mentre pensa, con un pizzico di malizia: "Anche se non sono i miei complimenti quelli che desideri di più~".
<Non ho problemi di autostima.> puntualizza Domenico, passandole lo zucchero già pesato.
Anna lo versa con le uova, inizia a incorporare e si difende: <Non sto insinuando niente del genere, non voleva essere una frecciatina! È che ogni tanto credo faccia piacere ricevere un complimento da un volto amico!><Beh... quello si-...> ammette l'abruzzese, lasciando una parte un po' crudele della frase in sospeso.
<Ma ci sono complimenti di volti amici più voluti e belli di altri volti amici, mh?> conclude la settentrionale, neanche avesse dei poteri psichici.Domenico non riesce a spiccicare parola dopo essere stato scoperto in tale modo e, per la vergogna, rimane zitto.
<Ehi, non devi sentirti in colpa per averlo pensato! È vero per tutti, eh!> assicura Anna, fermandosi nel montare gli ingredienti <Anche io preferisco i complimenti di Ma-.. di mia sorella Sofi rispetto a, che ne so, uno fatto da te!>Domenico però non è stupido e inquisisce: <Non volevi dire "mia sorella". Era un nome proprio, di persona. Chi stavi per dire?>
Anna, suo malgrado, si blocca totalmente, come un coniglio in mezzo alla strada quando un'auto sta per tirarlo sotto. Che sia dannata la sua linguaccia!
Ora non ha più il coltello dalla parte del manico!<Me ne puoi parlare, non lo dirò a nessuno.> assicura l'abruzzese, avvicinandosi, ma non azzardandosi a toccarla ancora.
<È che se anche ti dico il nome, non sai chi è. E vorrai saperne di più.> ribatte la romagnola, sospirando lentamente.
<Io ho chiesto il nome. Il resto puoi anche non dirmelo. Non devi dirmelo. Non sei in realtà costretta a dirmi niente. Puoi fidarti di me, ma non voglio e non posso impormi, non è giusto nei tuoi confronti.> assicura Domenico.
La settentrionale pondera le sue parole.
Da un lato ha ansia, tanta ansia, perché una volta che inizia non finirà più e creerà solo danni la sua maledetta lingua.
Dall'altro lato, probabilmente le farà bene dirlo ad alta voce a qualcuno che non sia Sofia. E chi ha davanti sa che sa tenere un segreto.
Può fidarsi.
<Maxime.>Ad essere onesti, l'abruzzese non si aspettava un nome straniero. Deve dare ragione alla sorella, non gli diceva niente quel nome.
Ma il tono e il modo in cui ha affrontato la situazione gli hanno scatenato una domanda quasi in modo riflesso: <Stai con Maxime?>Silenzio.
<Non devi rispondere. Scusa.> aggiunge, sentendosi un inetto.
<Lə amo. Non sai quanto. Forse neppure io so quanto.> risponde quasi all'istante Anna.<Lo? La? Non ho ben capito-.> chiede lui, sentendosi un po' un idiota per aver interrotto tale momento serio ed intimo.
La romagnola abbozza un sorriso, uno un po' triste, di una che si aspettava tale reazione, e ripete: <Lə. Non è né una lei, né un lui. È... ləi. O lai. È semplicemente Maxime.>Domenico annuisce lentamente e conviene: <Scusami. E mi scuso con Maxime anche se non è qui. Sicuramente c'è già abbastanza gente nella sua vita lə chiama anche volontariamente in modo sbagliato.>
Anna sorride intenerita, lascia sul tavolo tutto quello che ha in mano e lo stringe forte.
<Grazie. Rende felice me e sicuramente anche Maxime sarebbe entusiasta.> cerca di incanalare nel suo abbraccio tutta la gratitudine possibile perché ha accettato senza fare domande.Dovrebbe essere la normalità, ma non lo è. E vuole che Domenico lo sappia. La bontà deve essere portata avanti e coltivata.
E lei vuole aiutare a mantenere quella bontà. Anche se non è la persona da cui Domenico vorrebbe ricevere complimenti.Restano così qualche minuto, stretti.
Non c'è bisogno di parole.
Bastano i gesti a mostrare l'affetto genuino e sincero.
N/A: molto semplice ma sono due tenerelli in maniera diversa, sono felice di aver fatto questo capitolo!
E piano piano anche il segreto di Annina inizia ad essere conosciuto, eheh.
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Casa Vargas- Le regioni d'Italia
Fanfiction-la pic l'ho messa solo perché è davvero cute. Non rispecchia per nulla come saranno le regioni in questa storia. Ah, e non serve conoscere Hetalia così bene per poter leggere questa ff- *parte musichetta da superquark* In questa storia che di aulic...