118. Tutto per un secchio ormai catorcio

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La televisione trasmette Geo e Geo in una giornata assolata d'estate.
In soggiorno su squagliano sui divani solo tre Vargas.

Sofia è stesa su un divano per avversione al sole bollente che la tramuta in un'aragosta in cinque minuti.

Anna è sciolta sul pavimento, in risposta al bidone di Maxime, che si è ritrovatə all'ultimo con il proprio capo fra i piedi per via di un problema con i turisti in generale.

Maurizio, invece, penzola a testa in giù da una poltrona, abbattuto perché Angela se ne è andata via di prima mattina per tornare a Perugia.

La tv, con il volume al 27 (perché Anna ha il potere del telecomando e odia i numeri pari), trasmette il documentario, creando da calmo sottofondo ai tre.

Il presentatore ad un certo punto dice: <E’ capitato molte volte, nel corso della storia, che un pretesto qualsiasi abbia scatenato sanguinose battaglie, i cui veri motivi non avevano nulla a che fare con l’evento in questione.>

<Uhhh> commenta la romagnola, alzando il volume fino a 31.
Intanto l'uomo alla tv prosegue: <Il poeta modenese Alessandro Tassoni narrò, in chiave tragicomica, una terribile battaglia combattuta nel 1325, adducendo come casus belli un’assurdità totale: ossia “la secchia rapita”.>

<Cosa? Davvero?> si stupisce Maurizio, alzando leggermente la testa e incrociando lo sguardo di Sofia.

<Già...> ammette l'emiliana, provando a nascondere il volto dietro la rivista di "TV Sorrisi e Canzoni" che tiene fra le mani.

<Il reale motivo dello scontro non fu naturalmente un secchio, ma i seguenti eventi politici resero futile la battaglia, che però fu uno degli scontri campali più imponenti del Medioevo con migliaia di morti.> specifica l'umano.

<Una battaglia sanguinaria nata da un secchio... sembra una barzelletta!> esclama Anna.

<E invece-. Tra l'altro non ho assistito perché ero a Parma a cambiare aria, senza granché successo. Tanto dovunque andassi in quel periodo c'erano Guelfi e Ghibellini che si ammazzavano.> si difende Sofia.

<Come dappertutto in Italia nel duecento e trecento.> la consola Maurizio.

Intanto, in televisione, 'inquadratura si sposta e il presentatore si ritrova nell'ambiente agricolo fuori Bologna.

Indicando alla città sullo sfondo, prosegue: <Nel poema, Tassoni adduce a motivo della cruenta Battaglia di Zappolino al dispetto perpetrato da alcuni soldati modenesi ai danni dei bolognesi.>

<E tutto per un secchio?> chiede, ancora perché non ci crede del tutto, il marchigiano.

Lo storico prosegue: <I bolognesi  dopo essere stati ricacciati nei loro territori, avevano dovuto subire anche l’affronto di vedersi rubare da sotto il naso un secchio usato per dissetarsi a un pozzo.>

<Erano così poveri da non poterne creare un altro? I bolognesi?!> si stupisce la romagnola.
<Se la sono legata al dito come faccio io.> li difende, a modo suo, l'occhialuta.

<I bolognesi scatenano quindi la guerra, quando la città di Modena rifiuta di restituire quella che venne definita "Un’infelice e vil Secchia di Legno".> recita con fin troppa suspance il presentatore.

<Sembrano quasi peggio dei genovesi: era un catorcio ma non volevano mollare l'osso!> esclama Anna.

<Non tiriamo in ballo Rosa che poi si offende.> saggiamente obietta Maurizio, che non si fida mai dei suoi dintorni e crede che ci siano sempre orecchie pronte ad ascoltare.

Non ha tutti i torti, ma il più delle volte è solo paranoico.
D'altro canto, con le teste calde meglio stare attente, specialmente quando anche l'aria è bollente.

<Ooook.> bofonchia Anna.

Nel mentre, era stato speso mezzo minuto per fare "stupende" inquadrature dall'alto della campagna modenese e bolognese.

Poi ricompare lo storico che, tentando senza successo di imitare i mitici Piero e Alberto Angela nelle movenze, specifica: <Ma, ad essere precisi, la battaglia di Zappolino fu uno scontro campale estremamente cruento, che vide apparentemente chierati contro Bolognesi e Modenesi... Ma in realtà la contrapposizione era tra Guelfi e Ghibellini!>

<Qualcuno gli dia un aumento così la smette di parlare con quella enfasi e si appoggia sugli allori o lo tolgano da lì!> si lamenta Sofia.

<Cinica!> la rimprovera la romagnola.
<Non lo sono sempre?> inquisisce retorica l'emiliana.

<Ha ragione lei.> conviene Maurizio.
Anna lo fulmina con lo sguardo come risposta. Il marchigiano, a ciò, nasconde il volto dietro un cuscino.

<Nell’estate del 1325 i bolognesi esagerarono, saccheggiando le campagne della città rivale due volte. Intanto a Modena, dove la lotta per la successione faceva inasprire anche la politica estera, aveva preso il potere Passerino Bonacolsi, già signore di Mantova. Il condottiero alla fine di settembre riuscì a conquistare il castello di Monteveglio. A quel punto, il castello di Zappolino era l’ultimo baluardo difensivo di Bologna.> racconta l'uomo, passeggiando per dove, prima, esisteva la fortezza.

<Zan zan zaaaaan.> sdrammatizza Anna, sfregandosi gli occhi e sbadigliando.

<Hai sonno? Sono le 16-.> si stupisce il marchigiano.
<E pensa che ho anche fatto la pennichella.> replica la romagnola.

<A far un bel niente ci si stanca nella maniera peggiore, sai?> chiese retorica l'occhialuta.
<Mh... nonostante abbia passato la mia buona dose di tempo a corte, non ero mai totalmente tranquilla.> si imbroncia Anna.

<Perché?> indaga curioso Maurizio.
<Sembrava di stare in un covo di serpi. Dovevo sempre essere pronta a schivare le false condanne che lanciavano contro di me!>

<Eppure la tua dose di furbizia l'hai utilizzata.> ricorda la gemella.
<Senti, ero una ragazzina con le sue esigenze!> e Anna incrocia le braccia.

Maurizio le fissa confuso.
Non sa di che parlano.
Inoltre, in un angolino della mente, lo stupisce che Sofia sappia di prima persona qualcosa avvenuto in quel periodo: erano separate.

Con il documentario dimenticato, la solare delle due gemelle lo osserva qualche istante prima di ammettere: <A quel tempo mi sono fatta beccare, e ben più di una volta, a... ecco... pomiciare con delle mie serve.>

<Oh. Non deve essere stato facile uscire da una situazione come quella.> nota il marchigiano, empatizzando per lei.
<Beh, pomiciare è il meno peggio. Una volta mi hanno beccato, beh, nel bel mezzo della cosa.> butta fuori Anna, torturandosi le mani.

<E cosa ti hanno fatto?> si preoccupa Maurizio.
<Ci hanno ucciso con pubblica impiccagione... Peccato per loro, sono rinata due giorni dopo. Avresti dovuto vedere le loro facce! Pensavano fossi lo spirito maligno mandato da Satana a vendicarsi!> lo tranquillizza Anna.

<Mi dispiace-.> si scusa senza vera ragione il ragazzo.
<Non devi.> si intromette Sofia.
<Sei così gentile!> lo complimenta Anna <Mi rendete sempre più difficile per chi tifare!>

<Cosa?!> esclama Maurizio, confuso.
<Niente!> quasi urla Sofia, alzando il volume del documentario e fissandolo con grande intensità.
Anna fa la medesima cosa, sentendo rimbalzarle per la testa gli insulti mentali che la gemella le sta riservando.

Il marchigiano, non avendo capito niente, si alza e va a prendere un bicchiere di acqua.


N/A: il fatto del secchio è successo davvero, lol.
E a Modena c'è ancora il secchio rapito, anche se molto dicono sia una replica e il vero sia nascosto in una chiesa, tipo.

E Maurizio non dico che è peggio di Angela, ma ci si avvicina.
Ciecati a bestia.

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