161. Eeeeewww

115 7 167
                                    

N/A: ho fatto un altro video molto stupido, giusto perché ci stava benissimo con alcune regioni... 
Ma dato che Wattpad è scemotto non me lo fa caricare sopra, quindi se volete cercarlo, ecco qua il link.
https://youtube.com/shorts/s2ygiZzXNcI?feature=share
Si chiama "Marie e le fanfiction".

E ho anche notato che qua qualcuno dei lettori abituali si dimentica di commentare e stellinare oppure non mi caga di striscio qwq

Mi spiace un pochino perché con tutti gli impegni (e la pigrizia) che ho è difficile scrivere due capitoli a settimana (contando pure l'altra fanfiction) e vedere che sono poco apprezzati. So bene che non posso costringervi e sono cazzi mia, ma ci tenevo a dirlo perché sì, adoro scrivere, ma anche perché so che c'è qualcuno da qualche altra parte in Italia che lo sta leggendo e gli sta piacendo...

Ora vi lascio al capitolo molto cazzaro, buona lettura



Giuseppe, di soppiatto, si avvicina ad un ignaro lombardo, troppo concentrato sul giochino installato nel proprio tablet.

Carlo sta metodicamente raccogliendo prima i prodotti dei suoi animali su Hay Day. Prima le uova, poi il latte, dopo la lancetta, successivamente-

Successivamente niente, perché lancia una bestemmia in bergamasco mentre gli vola il tablet di mano, spiattellandosi sulle sue gambe.
Stringe una mano al petto, il cuore impazzito come reazione al rumore improvviso.

Una cazzo di canzone neomelodica napoletana.A cui si aggiungono le risate sguaiate di un certo campano.

Carlo appoggia il tablet sul divano e gira la testa di scatto verso la fonte di rumore che si sta sbellicando dalle risate poco dietro di lui.

Dannazione, si è messo a distanza di sicurezza dalla sua spada! È scemo ma non cretino come sembra, almeno non sempre.

<Perché cazzo l'hai fatto?!> inquisisce il settentrionale, puntellandosi sul divano con le ginocchia <Ora dovrò aspettare che i maiali tornino pronti perché mica posso prendere la lana così a cazzo! Sei un rompiballe magistrale!>

<Sono riuscito nel mio intento, anche se non ho capito bene perché, ma va bene.> sghignazza Giuseppe, infilandosi il telefono (che per fortuna non emette più quella tortura!) in tasca.

<Non capiresti, hai troppi pochi neuroni.>

<O forse sei tu che li hai connessi male.>

Carlo si impettisce sul divano, con fare imperioso, nonostante, per come è messo, ritto con la schiena e con le braccia lungo i fianchi, sembra un suricato che scruta il tramonto.

Infatti il campano continua ad avere un sorriso sornione mentre l'altro si lancia in una querela di insulti che gli entrano in un orecchio ed escono dall'altro abbastanza in fretta, tra un po' neanche fanno la fatica di fare quel piccolo giro.

<Hai finito?> gli chiede quando il settentrionale riprende un attimo fiato e pensa a come concludere la sua ramanzina.

<No! Non ho finito! Sono sicuro che non hai ascoltato neanche mezza parola di quello che ho detto!> e lo fulmina con lo sguardo.

Giuseppe recita la parte del disperato in modo volutamente esagerato: <Assolutamente vero, mi hai beccato. Ahhhh, che sagaceeeee. Ora come faròòòò?>

<Giuro che ti strozzo.>
<Devi alzarti per farlo, non fare il coglione così sul divano~.> lo canzona il meridionale, facendo già un altro passo indietro per sicurezza.

<Tu brutto stronzo che non sei altro giuro che-> ma il lombardo non può finire la sua promessa a mezza voce perché Rosa si inserisce, commentando: <Ha ragione quello là, o ti siedi come si deve o ti alzi. Vorrei potermi fare i cazzi miei senza vedere contro la mia volontà il tuo culo flaccido.>

Casa Vargas- Le regioni d'ItaliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora