134. Il problema dei capelli al naturale

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N/A: qua abbiamo altri nomi, perché siamo indietro nel tempo!
Vincenzo= Giordano
Michele= Nicola

Nicola si aggrappa alla maniglia della porta della sua stanza, pur di non far entrare il fratello e costringerlo a venire con loro all'ennesimo ballo della casata reale.

<Voglio stare da solo, questa sera!> si lamenta il pugliese, sforzandosi al massimo per impedire all'altro di entrare.

Giordano, dall'altro lato, sospira e molla la presa sulla maniglia. Dichiara: <Mi costringi tu ad essere sleale.>

<Cosa?> chiede l'altro, per ritrovarsi con un mezzo infarto quando sente delle mani prenderlo da dietro e tirarlo.
Si dimena e si gira, trovandosi davanti il calabrese.

<Tu vieni.> impone il fratello.
<Assolutamente no! Non ho il tempo di sistemare questo orrore!> ribatte Nicola, indicando i propri capelli.

I suoi capelli sono lasciati al naturale e, invece di essere raccolti da lisci in un codino, i suoi voluminosi ricci partono in tutte le direzioni, creandogli una vaporosa aureola scura in testa.

<E con ciò?> lo interroga il calabrese, ben sapendo la risposta.
<Sono orribile, ridicolo! Nessuno rispettabile si farebbe vedere ridotto così!> spiega il pugliese.

Giordano sospira e scuote la testa. Gli umani sanno essere così stronzi per cose futili.
<I tuoi capelli sono belli così come sono, non ti devi vergognare di ciò.> asserisce.

Nicola si inalbera e ribatte: <Non dire cazzate! Li senti anche tu quegli umani là! Sono da incivile, selvaggio, trasudano sporcizia e->
<Ma se li hai lavati neanche un'ora fa!> lo interrompe il calabrese.

<È uguale.> sbuffa l'altro, torturandosi una ciocca di capelli.
Quando era piccolino ed esistevano solo lui, la mamma, i suoi fratelli e Lovino, non gli interessava niente dei suoi capelli. Anzi, li adorava. Sua madre diceva sempre che erano una nuvoletta, Vittoria adorava fargli trecce e treccine e Lovino, da infante, ci ficcava volentieri le mani per giocarci come più gli piaceva.

Non erano lisci o mossi come quelli della sua famiglia, ma proprio ricci e si sentiva speciale perché solo lui ce li aveva così belli e voluminosi!

Poi tutto è andato a rotoli con i francesi prima e dopo gli spagnoli e il loro obbligarli a stare a corte anche se avrebbero preferito vivere a Palermo, da mamma, o per i fatti loro e divertirsi.

E quegli umani erano e sono dei grandi stronzi, giudicatori fino al midollo, qualsiasi minimo errore diventa scalpore.

E qualcosa di così vistoso e iconico di Nicola come i suoi capelli non poteva che essere commentato e criticato aspramente.
Il pugliese ha speso sere a piangere, pensando che la sua famiglia, per pena, non gli avessero mai detto la verità e che perfino alle sue stesse genti fosse orribile.

Quindi aveva iniziato a stirare i capelli tramite ferri arroventati, attento a non scottarsi. I suoi capelli si rivelarono più lunghi di quanto poteva immaginare, ma non gli piacevano lo stesso. Erano gonfi.

Quindi aveva trovato il modo per ovviare a ciò, tramite a code e trecce. Ecco, così andava bene! Meno occhiatacce e commenti, meglio era!

Purtroppo, aveva iniziato a sviluppare una sorta di odio per i suoi capelli naturali e quindi, anche quando era non necessario, li rovinava passandoli tra quei pezzi di ferro rovente per dar loro una forma che non avevano.

Quel pomeriggio era capitato si fossero divertiti un po' troppo nella sporcizia e si erano lavati a rotta di collo per poter partecipare al ballo e Nicola non aveva avuto il tempo di stirare i capelli e al contempo non poteva presentarsi troppo in ritardo per il ballo!

Unica opzione? Rinchiudersi in camera tutta sera, perché non avrebbe mai più osato mettere piede in quella sala con i suoi capelli al naturale.

Ed è per questo che Giordano è lì, per ficcargli un po' di buonsenso in testa e vederlo come da bambino almeno un'altra volta.

I suoi fratelli e Lovino hanno provato più e più volte a dirgli che i reali avevano torto, che non c'era niente di sbagliato nei suoi capelli, ma il pugliese non dava ragione a niente e nessuno che non fosse se stesso o le cattiverie a lui rivolte.

<Assolutamente non è uguale.> si intestardisce il calabrese, muovendo le mani seccato.

<Invece sì! Fanno schifo al naturale! Sono disordinati e poco eleganti e brutti!> ribatte Nicola.
<Perché dovrebbero esserlo?!> si stupisce Giordano.

<Perché sì! Non c'è spiegazione alla bruttezza di qualcosa! È brutto e basta!> asserisce ad alta voce il pugliese.
<Invece i tuoi capelli sono belli! Da piccolino non ti hanno mai fatto schifo, anzi, erano per te un vanto. E devono esserlo tutt'ora. Sono i tuoi capelli, sono unici a modo loro.> spiega invece il calabrese.

Nicola obbietta: <Voi siete la mia famiglia, avete pietà di me e sorvolate i miei difetti fisici o caratteriali perché la famiglia va oltre quello! Ma loro non sono famiglia, sono umani obiettivi e dicono solo la verità e->

Giordano, stufo di scontrarsi sempre con un vicolo cieco, decide di passare alle misure drastiche e gli molla un bel ceffone.

Il pugliese strilla, forse anche in modo esagerato, al dolore. Ma, principalmente, é offeso.
Perché lo ha schiaffeggiato?!
<Perché ca->

Viene interrotto dalle domande del fratello: <Forse così ti rinsavisci! Lo vuoi capire che tu per noi sei bello al naturale perché effettivamente lo sei? Che tutti gli altri avranno qualcosa da ridire sempre? Che quegli stronzi sono nati per essere crudeli?!>

Restano per vari secondi in silenzio, il peso delle parole che si sedimenta nella testa di Nicola.
Questi fissa il pavimento e sospira, stringendo le mani a pugno.

<Non voglio essere giudicato. Però con questi capelli-> sussurra.
Viene ancora una volta interrotto da Giordano, che asserisce: <Non lo faranno. Ci saremo noi a difenderti. Devono solo osarsi a ferire il mio fratellino.>

<Non potete silenziare tutti.> replica il pugliese, scuotendo la testa. No, non può pensare a tutti gli insulti e scoppiare, non ora, non con davanti il fratello.

<Vedremo.> lo sfida il calabrese <Siamo testardi e 'selvaggi' per quei cretini. Credo che zittire qualcuno che vuole spalare merda su mio fratello sia fattibile.>

Nicola non risponde, fissando sempre il pavimento.
Giordano gli accarezza una spalla e asserisce, a mezza voce: <Dacci questa possibilità. Se non funzionerà, farai come vuoi, ok?>

Il pugliese rialza lo sguardo e annuisce, lentamente.
Il calabrese si apre in un timido sorriso e lo esorta: <Allora cambiati, che lo faccio anche io e dico tutto agli altri.> ed esce.

•~-~•

La serata va bene, ben oltre le aspettative di Nicola. Nessun insulto è volato nella sua direzione e deve ringraziare i suoi fratelli e la 'mamma', che hanno per tutto il tempo guardato male chi provava ad aprire bocca nella loro direzione.

Nicola conclude la serata con più confidenza di quando era iniziata, però non riesce ancora ad accettare i suoi capelli, non per intero.

È comunque una vittoria per Giordano perché Nicola torna a lasciare i suoi capelli naturali quando sono da soli o in rarissime occasioni, in uno slancio di sfida e ribellione.



N/A: il perché Michele, nonostante abbia i capelli ricci, li porta spesso e volentieri ricci è una cosa che ho rimandato per troppo tempo e quindi ecco qua, anche sotto sollecitazioni di una lettrice!

Spero vi sia piaciuto, se così fosse, vi sarei grata per un commentino o una stellina (o entrambi, perché no?😉😂).

In ogni caso, alla prossima settimana!

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