N/A: alloooora.
Mi dispiace ancora per il capitolo della scorsa settimana, so che era brutto.Quindi qua c'è qualcosa di un minimo più soft.
Ma prima!Ecco a voi un disegno di Francesca che non c'entra un cazzo con il capitolo ed è più facile sia uscito da un sogno di Mario.
Non mi piace troppo ma pazienza, le capacità che ho me le tengo.
Ricordatevi sempre di commentare e stellinare e ora che il momento pubblicità è finito, iniziamo!
Francesca spalanca gli occhi, il corpo che trema e la voce bloccata in gola.
Il cuore batte freneticamente, il suo ricciolo è arzigogolato nello stress e gli occhi sono spalancati, senza fissare un punto preciso.Il respiro greve risuona per la stanza silenziosa, immersa nel buio. Una pallida luce entra dai piccoli buchi lasciati dalla tapparella abbassata.
Dopo un tempo indefinito, in cui il respiro pare qualcosa di meccanico e artificioso, abbassa lo sguardo sulle proprie coperte.
Gli occhi si posano su un particolare della banale coperta mentre regola il proprio respiro, tornando in possesso delle proprie facoltà.
È nella sua stanza, in quella grande casa a Roma che divide con gli altri, è nel terzo millennio e lei non è impegnata in nessun conflitto.
La merda nel mondo esiste, ma è sopportabile. Non vi è dentro fino al collo, giusto fino alle cosce.
Lo spavento ancora le aleggia addosso.
Per fortuna non ha strillato, si sarebbe voluta seppellire in quel caso. Minimo quelli del suo piano l'avrebbero sentita con ogni probabilità e non si sarebbe mai permessa di crollare di fronte agli altri.
Non quando è così brava a mostrare solo la parte più facile di sé.
Le dà fastidio essere debole, ma sa che non può discernere da ciò. Non è invincibile, non totalmente; non è una divinità, intoccabile e infinita.
È solo qualcosa più dell'umano e l'uomo è tremendamente imperfetto.Le tocca quella triste realtà.
Si mette le mani fra i capelli e massaggia lo scalpo, sperando di alleviare lo stress.
Peccato che la tecnica funzioni solo quando è da troppo tempo impegnata su una sua opera e si sta innervosendo.Quel senso di ansia continua ad attanagliarla alla base dello stomaco e la scena che le si ripete in mente la tiene sveglia.
Lo sa di aver sbagliato, lo sa di aver ucciso ingiustamente, lo sa di non poter cambiare nulla con le sue scuse... ma perché il ricordo deve tornare a tormentarla?È il destino di ogni regione venir perseguitata dai propri errori, sognare il sangue caldo scivolare sulla pelle e i vestiti e ricordare le facce di dolore degli umani uccisi?
O solo a lei tocca tale triste vita?
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Casa Vargas- Le regioni d'Italia
Fanfiction-la pic l'ho messa solo perché è davvero cute. Non rispecchia per nulla come saranno le regioni in questa storia. Ah, e non serve conoscere Hetalia così bene per poter leggere questa ff- *parte musichetta da superquark* In questa storia che di aulic...