135. Un amore spezzato e una passione scoperta

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N/A: piccola precisazione, dato che non è mai saltato fuori:
Agnese= vecchio nome Anna

Agnese si siede per terra, incurante di sporcare le pregiate vesti che la casa degli Este le ha regalato, fissando il paesaggio al di là del fossato del castello.

Sente un leggero suono di passi ma, grazie i suoi sensi sovraumani, lo sente subito. Si gira e, riconosciuta la ragazza, scatta in piedi, raggiante.

Ha le fattezze di un'adolescente mentre la mente è quella di un essere centenario, ma con il suo bel faccino fa sciogliere il cuore della giovane donna avanti a sé, Ginevra.

È una domestica della 'grande ospite degli Este' di cui nessuno dubita l'importanza e sicuramente lei non è la voce fuoro dal coro.

È tutto iniziato in modo casuale, con qualche sorriso più malizioso in più da parte di Agnese, qualche richiesta sporadica di vedere solamente Ginevra, qualche sfiorarsi di mano per attimi interminabili.

La domestica ha subito recepito il segnale e l'ha ricambiato, quasi stupita dal trovare che adorasse le attenzioni e l'attrazione della bella ragazza su di sé.
La paura di essere scoperte e uccise era nulla in confronto alla bellezza di qualche bacio passionale e tocco fugace sotto le gonne altrui.

Agnese aveva capito da piccola di amare le donne in un modo abbastanza strano, origiando senza volere una notte di fuoco tra due giovani sposi.

Si era sentita pervasa da un enorme calore al sentire i gemiti di piacere della donna e intravedere i suoi seni scoperti, mentre evitava il più possibile di osservare il corpo dell'uomo e storceva il naso ai suoi versi.

Metodo non convenzionale, ma efficace.
Aveva già baciato e accarezzato ragazzine della sua stessa età umana, ma mai era andata oltre. Voleva tenerlo per qualcuna di speciale.
Aveva scelto Ginevra, dai lunghi capelli scurissimi e gli occhi altrettanto profondi.

Erano in un angolo nascosto di giardino fuori dal castello, nascoste da una macchia di alberi.

<Mi aspetti da molto?> chiede Ginevra.
<Non ti preoccupare e, no, non da molto.> assicura la romagnola, allargando le braccia.

Ginevra vi si fionda in mezzo, stringendola con forza e baciandola con trasporto.
Agnese ricambia, sospirando di piacere nel bacio, lasciando che le sue mani vagassero per il corpo altrui.

In fretta finiscono a terra e i vestiti vengono slacciati e abbandonati lì accanto. Arrivate ai leggeri tessuti che coprono le loro parti intime, Ginevra chiede: <Mi vuoi?>

E Agnese risponde senza dubbio: <Sì, ma voglio il controllo.>
<Sai cosa devi fare?> domanda l'umana.
La romagnola è onesta, scuotendo la testa e ammettendo: <Ho solo vaghe idee.>

Ginevra ridacchia, i capelli di un castano scuro che si sposa con la pelle baciata dal duro lavoro anche al sole.
Replica: <Allora io ti do qualche aiuto, ma lascio il controllo a te, stupenda.>

Si tolgono l'ultima barriera e Agnese scopre cosa sia il sesso. Non si pente neanche una briciola di averlo condiviso per la prima volta con Ginevra.

Si pente di non aver prevenuto il dopo.
Un garzone le scopre e, per un istante, le fisse inebetito. Ginevra si copre i seni e la vulva con i vestiti premuti contro il petto e gli intima di andarsene.

Allora l'umano è come se si svegliasse e inizia a urlare, attirando l'attenzione delle guardie.
In fretta, ancora nude, con solo i vestiti premuti addosso ma non indossati, vengono condotte dai due nobili.

<Un enorme oltraggio alla nostra casata! Una nostra grande ospite che... fa queste cose con una sguattera!> esclama lui. Lei aggiunge: <Per di più, il loro atto impedisce qualsiasi possibilità di riprodursi, totalmente peccaminoso!>

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