91. [SPECIALE] Non ho mai p.1

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N/A: tadaaaaa, ecco cos'era il prossimo speciale: "Non ho mai", un classico.

...

Ehi, già tanto che non abbia fatto il gioco della bottiglia.
Ecco a voi il capitolo.



<Ancora non ci credo che mi sono lasciata trascinare a fare questo gioco da umani alcolizzati.> commenta Angela, giocando distrattamente con la catenella al collo.

<Dai, se ti va di fortuna non bevi troppo e puoi prendere in giro chi sarà ubriaco marcio.> nota Maurizio, cercando di trovare il lato positivo nel "non ho mai" alcolico.

L'umbra annuisce, concordando con lui, e si siede a gambe incrociate sul divano, in un angolo riservatole da Domenico,a cui riserva un cenno con la testa di gratitudine.

<Bene, iniziamo!> decreta Giuseppe, con in mano il cappello della sorte.

Così chiamano un vecchio cilindro in cui sono inseriti i loro nomi sottoforma di bigliettini e con cui estraggono i destinati in impegni straordinari.
O quando si cambiano i lavori che devono fare in casa.

<Siamo sicuri non siano truccati?> domanda Carlo fuor d'abitudine e miscredenza.
<Sì, li ho controllati.> risponde Sofia, trascinata lì dalla gemella.

<Bene, allora non ho niente da obiettare.> decreta il lombardo.
<Grazie.> risponde a denti stretti il campano.

Michele evita una guerra pescando un nome dal cilindro. Annuncia pimpante: <E il primo capitato è...  Ale! La scena è tutta tua!>

Aleksander si stiracchia, ghignante, e risponde: <Perfetto! Ne ho una pronta pronta che mi ero preparato per focussarmi su qualcuno.>
Si schiarisce la voce e annuncia: <Non ho mai... rubato. Non importa da dove o da chi.>

<Se dovessi bere in corrispondenza di quante volte ho rubato sono già ubriaco.> commenta Giuseppe, mandando giù il primo shottino della serata.

Lo seguono a ruota Rosa, Francesca, Michele, Giorgio, Carlo, Sofia, Giovanna e Marie.

<Aspetta, tu che cazzo hai mai rubato nella tua vita? Hai sempre vissuto a corte e trattata con i guanti!> si stupisce il friulano, indicando la valdostana.

La piccolina scrolla le spalle e risponde: <Non è mai stato detto che chi beve risponde.>

<Chi vota a favore di poter far spiattellare a due o più persone per turno come è accaduto?> domanda Giorgio, nato per infastidire.
La maggioranza risponde a favore.

<Bene, ora dicci, cosa hai mai rubato? Davvero, sono curioso!> asserisce Aleksander.
<Oggetti vari, specialmente ninnoli di cui tanto i reali non si sarebbero preoccupati. E dei vestiti non miei che mi piacevano e volevo tenere.> risponde vaga Marie.

"È stata lei a rubarmi quelle giacche?" pensa Roberto, ma non parla.
<Ah, e io che pensavo a qualche anello particolare.> commenta Giuseppe.

<Almeno lei non ha rischiato di farsi decapitare.> borbotta Giovanna. Arraffa il cappello dal figlio ed estrae il prossimo nome, dopo che il precedente è stato messo dentro.

<Polentone, tocca a te.> annuncia, porgendo il biglietto nell'ovvia direzione di Carlo prima di ributtarlo nel cappello.

<Mi fai venire quasi voglia di focussarmi su di te, terrona. Anzi, togli il quasi.> critica il lombardo.

Riflette qualche secondo, picchiettando il bordo del proprio bicchiere, e infine dice: <Non ho mai perso il mio telefono per oltre 10 minuti.>

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