107. Esperimenti da scavezzacollo

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N/A: la fantastica gang del neurone che fa cose sceme.
Potrebbe perfino diventare una serie.

<Qua va a finire male.> decreta Vincenzo.
<Ma nah.> lo ignora Aleksander, prendendo la padella dal mobile.

<E anche se fosse... Tu sai usare la magia, riuscirai a fermare i nostri sbagli, no?> domanda Maurizio, guardando il meridionale con un minimo di apprensione.

Il calabrese sospira e alza gli occhi al soffitto, anche se è conscio che riparerà i loro danni. Non vuole morire per mano di Giovanna.
Non quel giorno, né quelli seguenti, se possibile, molte grazie.

<Si!> asserisce in vece sua Michele <Non vuole essere strangolato.>
<Hai colto nel segno.> si complimenta il fratello, sorridendo leggermente.

<E neanche noi!> nota Mario <Ci terrei a non morire. È così bello vivere.>
<Eh, purtroppo la nostra vita non dipende da noi quando stiamo qua, ma da svariate donne crudeli.> s'imbroncia teatralmente Giuseppe.

<E bellissime~.> aggiunge il laziale, sorridendo come un idiota al pensiero della desiderata Francesca.

<Sento i tuoi pensieri usciti dritti dritti da un porno da qua.> ironizza il friuliano, mettendo la padella sul fornello più adatto.
<Non erano usciti da un porno!> protesta Mario <Non ancora.>

<Ci mancava sicuramente poco.> nota Michele.
<Come se voi non aveste nessuno in testa!> ribatte la copia scrausa di Romulus.

<Pensiamo a friggere questo benedetto ghiaccio!> esorta Maurizio, buttando dell'olio di semi di girasole nella padella.
Non vuole assolutamente parlare della propria piccola piccola cottarella palese a quasi tutti, eccetto la diretta interessata.

Aleksander accende il fornello a fuoco medio, supponendo ci voglia poco tempo prima che l'olio sia pronto per la frittura del ghiaccio.

<Eh, abbiamo ancora qualche minuto.> rassicura il laziale, sedendosi sul tavolo. Inizia a calciare piano le gambe nell'aria, stranamente quasi tranquillo.

Giuseppe si mette ad infastidirlo, spingendo indietro con una mano la gamba calciata in avanti dall'altro.
Allora Mario la prende come una sfida e risponde, dando calci più veloci e forti, con il campano che caparbiamente gli tiene testa e gliele spinge indietro.

<Che fate?> domanda Aleksander, guardandoli perplessi.
<Boh. Qualcosa per passare il tempo. E infastidirlo.> risponde il campano.

<Molto specifico.> si complimenta Michele, alzando un attimo lo sguardo dal telefono.
<Come sempre, praticamente, suppongo.> aggiunge Maurizio.

<Allora siete meglio voi!> sbuffa imbronciato Giuseppe.
<Certo.> asserisce Vincenzo, ghignando con una finta superbia (fino ad un certo punto. Un minimo di ego non fa mai male al proprio animo, no?).

Il fratello gli riserva un dolce dito medio e un affezionato chitemmuort, continuando il suo giochino con Mario per infastidirsi.
Il calabrese ricambia il sentito insulto, per poi guardare la padella.

L'olio sfrigola allegramente nella padella, qualche piccola goccia che schizza fuori dalla padella e va a perdersi in giro.

<L'olio è pronto!> esclama Maurizio, constatando l'ovvio.
<Ora chi butta il ghiaccio?> chiede subito dopo.

Il silenzio cala nella cucina, l'olio sfrigolante che fa da suono di sottofondo.

<Chi ha avuto l'idea per primo?> domanda Vincenzo.
Vari nomi sono detti nel medesimo istante, da più voci, tutti che si accusano.

Il calabrese sospira e borbotta: <Prima volete fate i coglioni e poi avete paura di fare la cazzata di per sé.>
<Ehhhh, l'acqua con l'olio forse non va molto a genio-> bofonchia Giuseppe.

<Forse?> si esaspera il fratello, con addosso la sua faccia da "perché sono ancora qua a soffrire?".
<Si?> sostiene Michele.

<Beh, fate carta, forbice e sasso fra voi quatteo e il perdente assoluto mette il ghiaccio nell'olio.> suggerisce Maurizio, trascinato nell'azione quando l'idea era già in atto per diventare fatto.

<E come si fa la morra cinese in quattro?> domanda Mario.
<Fate a coppie e i due perdenti di ogni coppia si sfidano e allora il perdente in assoluto mette il ghiaccio.> spiega il marchigiano.

<Tanto finirà male per me.> nota Aleksander.
<Se dici così, di sicuro succederà.> commenta Giuseppe.
<Seh... Vincerò! Non toccherà a me!> esclama il friulano <Vediamo ora se accade.>

Si mettono in coppie, Giuseppe contro Michele e Aleksander contro Mario.
Al via del marchigiano mostrano la loro mano e a passare il turno, salvi, sono Giuseppe e Mario.

I due si danno il cinque e gufano i due perdenti, che si fissano, con entrambi che sperano sia l'altro a fare la divertente cazzata che però ora appare pericolosa.

Al via del calabrese buttano giù ciò scelto. Il pugliese carta e il friulano sasso.
Carta avvolge sasso; carta vince e sasso perde. Aleksander perde, come aveva predetto.

Sbuffa una colorita bestemmia, implicante la Madonna che fa un bukkake con i tre re magi, e prende due cubetti di ghiaccio.

[N/A: se non sapete cosa è un bukkake... cercatelo in incognito, per sicurezza.]

Si avvicina alla padella, in cui sfrigola l'olio allegramente, quasi si facesse beffa di lui e della sua proverbiale sfiga.

Butta i cubetti nell'olio e ritira subito la mano, evitando piccoli schizzi bollenti per una frazione di secondo.
La reazione non tarda nel manifestarsi.

L'acqua si scioglie in fretta e va sul fondo della padella, incontrando una temperatura elevata, ben di più della sua di evaporazione.

L'acqua si espande in uno schiocco, con irruenza, espellendo verso l'alto l'olio dalla padella.
L'olio rovente allora si combina con l'ossigeno in una pericolosa reazione.

E così tutto va in fiamme.
<PORCA LA MADONNA INCULATA!> strilla Aleksander, facendo un salto enorme indietro.

Altre imprecazioni e urletti spacca-timpani riempiono la stanza mentre tutti vanno in panico.

<Non è stata una buona idea!> strilla Maurizio, arretrando, pensando disperatamente a che fare.
Mario e Michele si tengono abbracciati, disperati e spaventati, mentre Giuseppe si è rifugiato sotto il tavolo.

Aleksander è finito a fare come un gatto, mettendosi sul tavolo, nel punto più lontano rispetto la padella.

Il fracasso attira le regioni in soggiorno, che urlano confuse, perché ovviamente non capiscono il motivo di tutta quell'improvvisa disperazione.

Per fortuna c'è Vincenzo a salvare la situazione: richiama a sé le fiamme, togliendo vitalità e forza al fuoco, che si estingue velocemente, lasciando dietro di sé solo un po' di olio bollente e una padella quasi da buttare.

Nonostante il pericolo sventato, gli altri vengono informati dell'idiota esperimento di quel branco di cretini.
Le botte che ricevono sono ben più che meritate.



N/A: ah, che perfetti idioti.
Gli vogliamo bene per come sono, però <3

E Ale e la sua magica sfiga continuano ad essere la miglior coppia indiscussa nella storia.

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