155. Un bel bagnetto per il viscidone

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N/A: avvertenze: c'è un simil smut all'inizio (lo definirei un lime con un po' di lemon, per i veterani che ricordano tale categorizzazione) e poi ci sarà gente molesta che farà certi commenti offensivi. Sappiatelo.


Rita ridacchia divertita quando Pedro prende in mano la situazione e, frenetico, intrufola le mani sotto il suo top e le slaccia il reggiseno.

Le toglie le spalline con cura mentre non si stacca dalle sue labbra, se non per prendere qualche boccata d'aria saltuariamente.
Le sfila il reggiseno ma le lascia addosso la magliettina striminzita, accarezzando prima la schiena e poi passando al davanti, sorreggendo i suoi seni, per come può, con le mani.

Stringe piano la presa, stuzzica i capezzoli, rabbrividisce dal piacere quando la sarda si lascia scappare un gemito.

Ma la sua ragazza non sta ferma, non si lascia coccolare o toccare senza ricambiare, non lascia il comando facilmente. Stringe le cosce attorno la sua vita, si struscia con veemenza e si affretta a slacciargli la polo che indossa.

Pedro, a malincuore, si allontana giusto quel che basta per farsi togliere la maglietta. Allora l'isolana gli sfiora la schiena nei punti che lo fanno fremere, mentre con la mano libera stringe i suoi capelli, costringendolo a reclinare la testa.

Rita ne approfitta subito e, muovendosi, si puntella con le ginocchia accanto le gambe del fidanzato, si poggia con il corpo ancora di più addosso a quello del fidanzato, lo spinge verso il basso con la potenza e la foga con cui lo bacia.

E il catalano non potrebbe chiedere di meglio.

E per questo allora il mondo gli fa uno scherzetto fastidioso e il campanello trilla per lunghi secondi. Poi smette per qualche secondo. Poi riprende.

Dio santo, che molestia!

Rita, confusa e dispiaciuta, ha smesso con i suoi gesti e si è allontanata, alzandosi dal fidanzato, attenta che almeno la gonna non sia un casino.

Pedro riprende la polo e se la infila senza abbottonarla mentre va verso la porta, notando con la coda dell'occhio che la fidanzata, in mancanza di tempo, ha nascosto il reggiseno sotto un cuscino accanto a cui si siede.

L'iberico va ad aprire la porta... E tutto diventa una schifezza. Tra tutti quelli che potevano venire a disturbarlo proprio-!

<Ciao~.> canticchia Juan, sorridendo smagliante.
<Cosa vuoi?> indaga, freddo, Pedro.

<Non mi fai neanche entrare?> chiede l'uomo fastidioso, provando ad avanzare.
<No.> risponde lapidario il catalano.

<Nascondi qualcosa~?> lo stuzzica il più alto.
<No!> esclama Pedro, tradendosi.

<Uhhh, cosa nascondi~?> e senza neanche dargli tempo di replicare, Juan lo scosta di malagrazia ed entra in casa sua.

Quando nota Rita seduta si ferma, il ghigno gli si allarga sulle labbra ed emette un lungo fischio che dovrebbe essere d'ammirazione.
Nella realtà dei fatti, accapona la pelle della sarda e fa imbestialire il catalano.

<Ma chi è questa bella signorina?> domanda, guardando l'iberico. Tenendosi come risposta l'occhiataccia, si avvicina all'isolana.

Fa un inchino breve e, viscido, allunga la mano per prendere quella di Rita, ma lei la tira indietro e lo fissa truce.

È sì socievole, ma è anche estremamente protettiva. Qualcuno sta antipatico a uno dei suoi cari? Lo odia di principio.

<Facciamo le preziose, mh?> chiede retorico Juan. Scrolla le spalle e aggiunge: <Allora mi presento senza tante cerimonie: sono Juan Fernandez Carriedo, Comunità Autonoma di Aragona. E lei...?>

<Non sono affari tuoi.> minaccia Pedro, arrivando di fianco al fratello e prendendolo per la spalla.
Nonostante sia più basso di qualche centimetro, lo fissa truce come se fosse un gigante e l'altro una formica.

<Che c'è, non sa parlare questo zuccherino?> chiede lui, fissandolo per un secondo. Torna ad osservare la bella donna seduta davanti a lui, ammirandone il décolleté in bella vista grazie al top aperto in un punto sul davanti.

Rita, già stanca di rimanere paziente, si alza in piedi di scatto, costringendo l'intruso ad arretrare di un passo dallo spavento. Esclama: <Guardami negli occhi, maiale!>

<È un po' difficile con due delizie così grandi.> ribatte con tranquillità l'aragonese.

La sarda non si fa problemi a dargli un ceffone sonoro, dichiarando: <E per me è un po' difficile non picchiare questa faccia da schiaffi.>

Lui la guarda scioccato, notando finalmente il ricciolo ripiegato nella rabbia.
<Aspetta... sei un'italiana!> ride <Eri uno dei miei territori secoli fa, vero?>

<Cosa-> balbetta Rita. Tutto si aspettava, ma non quello al ricevere uno schiaffo!
<Ecco per chi ho fatto le veci per tutti quei secoli. Regno di Aragona, ai tempi.> spiega Pedro.

<Ma perché non mi hai mai detto che c'erano queste bellezze in Italia?! Ti avrei volentieri lasciato a Barcellona mentre me la spassavo con questo genere di donzelle!> commenta Juan.

<Che ti fa pensare che vorrei un porco come te?> sibila la sarda, decisamente alterata.
<Non avresti avuto scelta, ero il tuo capo.> commenta lui, come se le implicazioni fossero un buffetto su un braccio.

Ma per Rita no.
Assolutamente no.
Non dopo aver quasi rischiato più volte di finire in una situazione del genere. Non dopo aver visto Roberto ridotto a un nulla perché non aveva il coltello dalla parte del manico.

Allunga un braccio a fianco a sé, evocando il suo bastone. Non ha potuto vendicarsi con i Savoia, non ha potuto uccidere chi ha provato a farle quel torto, ma può ferire lui

Sbatte il bastone a terra e le gemme incastrate nella maschera del mamuthones si illuminano.
Juan strilla mentre un fascio di luce lo spedisce fuori di casa, attraverso il tetto, senza danneggiare alcunché.

<Dove è?> domanda Pedro, confuso, ma non preoccupato.
<A farsi un bagnetto in mare aperto.> risponde Rita con calma, facendo sparire il bastone magico.

<Ma dista tipo un chilometro.>
<Così non gli viene voglia di tornare qui in fretta.> nota lei.
Poi guarda di lato e inizia a lanciare qualche ingiuria in sardo.

Pedro si avvicina e, dopo qualche tentennamento, la abbraccia. Le sussurra dispiaciuto: <Non volevo fartelo conoscere. Non quello stronzo. È uno dei motivi per cui odio tutti se non Sergio e Alejandra.>

Rita si scioglie come burro e ricambia la presa, stringendolo forte. Se c'è qualcuno che la fa imbestialire e rompere insieme, è quella gente predatoria che pensa di prendersi tutto anche quando riceve infiniti 'no'.

Li odia.
Odia Juan.
Potrebbe morire tra atroci sofferenze e sparire per sempre, per quanto le interessa.

Mentre Pedro la riporta sul divano e la riempie di coccole, l'isolana si calma, buttando in un ripostiglio dellla mente quel viscidone.

Ci sono solo lei e Pedro.
Nessun altro.
Lo bacia con foga, cercando di riprendere il controllo. Solo lei può decidere cosa fare di se stessa.



N/A: e niente! Nuovo personaggio, ma non è uno di quelli simpatici! :D
Ora avete qualcun altro oltre a Pietro da odiare, che bello!

E... CHIEDO VENIAAAA, MA NON È COLPA MIA.
CIOÈ, IO IERI HO DORMITO DALLE 14.40 ALLE 17.00 CIRCA E QUINDI, SÌ, HO SMINCHIATO L'ORA DI PUBBLICAZIONE.

MA POI È STATO WATTPAD A IMPEDIRMELO CON I SUOI ERRORI DEL SERVER DI STA MINCHIA!
NON AVREI MAI PUBBLICATO CON UN GIORNO DI RITARDO, SE AVESSI POTUTO QWQ.

Scusatemi ancora anche se una buona fetta di colpa ce l'ha anche Wattpad.

Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto e, se potete, lasciare una stellina e/o un commento.

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