23. La solita routine fra il piemontese e la valdostana ft il povero trentino

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N/A: qualcosa di stupido e semplice, spero vi piaccia.

È una normalissima giornata a casa Vargas.

<MARIE!> strilla Roberto, scattando in piedi e abbandonando sul divano il cellulare che stava riproducendo un video di scherma, di cui il piemontese é appassionato e un maestro.

Marie, dal canto suo, si é ritrovata a muso a terra troppo in fretta per evitarlo.

Ciò é accaduto perché la piccola regione si é fiondata su Roberto, allacciandogli le braccia al collo e sedendosi sulle sue gambe.
Subito, la ragazza ha sussurrato all'orecchio del piemontese ancora sottoshock: <Embrasse moi*!>

Elaborata velocemente la richiesta, Roberto é schizzato in piedi, facendo cadere a terra la valdostana, che adesso é a muso a terra.

Roberto, dopo una decina di secondi in cui cerca di riprendere il controllo su di sé (e comportarsi da regione adulta quale é), nota che Marie ancora non si é mossa da terra.

Nonostante prima o poi avrà una crisi isterica per colpa della ragazza, la considera comunque la sua (molesta) sorellina e gli dispiacerebbe averle fatto male, anche se non intenzionalmente.

Perciò si china accanto alla Valle d'Aosta e chiede a voce alta: <Marie? Marie, ci sei? Tutto bene? Ti sei fatta male?>

Per un secondo o due non ha risposta, poi però Marie fa leva sulle braccia, mettendosi sulle ginocchia, massaggiandosi il naso un po' dolorante per la botta imprevista presa.

<Vuoi un po' di ghiaccio?> domanda Roberto, ancora chinato accanto la ragazza.
Lei scuote leggermente la testa, per poi mettersi a guardarlo.

<Però so cosa può aiutare!> dice allegra pochi istanti dopo, togliendo da davanti il naso la mano.
Roberto la osserva, un po' timoroso su dove voglia andare a parare (non sarebbe la prima volta in cui la bassa se ne esce con una delle sue).

<Un bel bacio!> trilla lei, fiondandosi addosso Roberto, che per la sorpresa cade col culo a terra.
Marie intanto ha allacciato le braccia al collo del più alto e ha spiaccicato il suo volto sulla spalla dell'altro.

<Marie, smettila!> pigola il piemontese, la voce di un'ottava superiore rispetto il tono normale.
Odia il contatto fisico non voluto, in qualsiasi forma.

Già gli da fastidio stare stretto in mezzo ad altra gente senza che sia lui a volerlo, figurarsi stare in una posizione intima come quella.

<Perché? Un bacio piccolo piccolo! Non te lo chiedo sulle labbra! Juste un petit bisou sur le nez, s'il te plait**~!> lo prega la ragazza, mettendosi naso a naso con il piemontese.

Questi tira indietro la testa e, prendendo per le spalle Marie, la spinge indietro. Dato lo squilibrio di potenza, la ragazza si ritrova ad essere spinta lontano senza molta possibilità di ribellarsi.

Appena può, il piemontese scatta in piedi, facendo qualche lungo passo per distanziarsi dalla insistente sorella.

Proprio in quel momento, sfurtuna vuole per il terzo, entra in soggiorno Bruno, venuto lì per prendere il Kindle di Sofia, messo in carica strategicamente in un angolino, da cui vuole copiare un libro che si vuole salvare sul suo computer.

Roberto, alla vista della sua salvezza, vi ci si fionda sopra.
<Bruno!> dice a gran voce, andando dietro il trentino, prendendolo per le spalle e tenendolo avanti a sé come scudo umano.

<Aiutami! Fa la cozza, ancora!> aggiunge il piemontese, mentre la valdostana si alza e incrocia le braccia, mettendo su un broncio infantile.

Bruno, con la sua immancabile poker face, sospira internamente e decide di cimentarsi nell'ennesima azione diplomatica che tanto calmerà le acque per 12 ore, se tutto va bene.

<Marie… é la settima volta solo in questa settimana che ci troviamo in tale situazione. Ed é solo giovedì.> inizia Bruno.
<Non é vero! Non é la settima!> lo interrompe subito la ragazza.

<Invece si che é la settima, Bruno non dice cose a sproposito!> ribatte il piemontese, a sostegno del suo difensore.

Bruno annuisce e prosegue il discorso davanti una valdostana chiaramente infastidita dalla sua presenza lì: <Marie, devi calmarti. Non é salutare importunare qualcuno proponendogli continuamente di..  entrare in rapporti intimi quando l'altro chiaramente non lo vuole.>

<Ma anche lui mi vuole bene! Li gradisce, solo che fa il difficile!> protesta lei.
Alle sue parole Bruno soppesa se rinchiudersi in camera a vita sia una così brutta cosa, dato che é la stessa solfa.

<Ti voglio bene da sorella. Nello stesso modo in cui ne voglio a Rosa, ad Anna e a tutte le altre.> ribatte il piemontese.
<Però intanto con Rita ti sei sposato!> afferma Marie, ricalcando su quel fatto che hai tempi l'ha fatta tanto arrabbiare (e per cui conserva un minimo di gelosia nei confronti della sarda).

<Non l'abbiamo voluto noi, ci é stato imposto per formare ufficialmente il Regno di Sardegna! Con l'unificazione del Paese abbiamo sciolto il nostro matrimonio!> spiega per l'ennesima volta Roberto.

<Eppure da lei non hai mai rifiutato i gesti di affetto, a corte!> ricorda Marie.
<Era per dare una buona immagine ai Savoia, non sai quanto mi costava! Pure a Rita voglio bene come a una sorella e mai mi piacerebbe quel tipo di contatto  con lei nella normalità, se non fosse già chiaro.> ribatte Roberto.

<Comunque con lei hai tutt'ora un bell'affiatamento! Lei ha anche un soprannome tutto suo con cui chiamarti!>
<É una bonaria presa in giro e Rita non mi ha mai fatto nulla di negativo, é stata sempre accondiscendente e mi ha sollevato l'animo in numerose occasioni quando dovevamo fingere quel roseo matrimonio.>

<Però->
<Ragazzi.> li interruppe come sempre Bruno, che ora vuole più che mai solo prendere il kindle dell'emiliana e rifugiarsi in camera propria.

<É inutile continuare così. Dovete mettervi l'animo in pace entrambi e arrivare a un compromesso. Marie, non devi fare la molesta e continuare a insistere su quell'amore che vuoi ricambiato da Roberto: non c'è e forse staresti meglio se lo superassi. Invece tu, Roberto, impara a sopportare almeno qualche abbraccio semplice da parte di Marie, che é una persona molto fisica.> spiega Bruno, voce calma.

Dentro di sé é solo stufo.

<Chiaro?> domanda, guardando entrambi con serietà.
<Chiaro.> affermano i due, con un tono simile a quello di dei bambini che decidono di fare gli ubbidienti dopo essere stati rimproverati dai genitori.

<Bene. Ora, se mi scusate, me ne andrei.> fa il trentino, andando al tablet di Sofia, prendendolo.
In tutta fretta, esce dalla stanza, sperando in un po' di pace.

N/A: traduzioni=
*Embrasse moi= baciami
**Juste un petit bisou sur le nez, s'il te plait= solo un piccolo bacio sul naso, per favore.

Casa Vargas- Le regioni d'ItaliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora