132. Evelyn

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N/A: vi chiedete "ma chi cazzo è Evelyn?!", beh, leggete e scopritelo!

Sofia si sistema meglio la borsa di tela in spalla ed entra nella stanza universitaria dove, in via del tutto eccezionale, si tiene una conferenza aperta al pubblico.

L'umano protagonista di tale evento della durata di qualche ora è un famoso filosofo contemporaneo, ormai quasi sempre rintanato nella sua casa in Irlanda.

Però il rettore dell'Alma Mater di Bologna, la più antica Università del mondo occidentale, è riuscito a convincerlo a venire per celebrare una data importante per l'Università.

La regione non vede l'ora di sentirlo discutere sul tema di oggi e ripercorrere la storia dei più grandi filosofi esistenzialisti del '900, analizzati dall'ottica di tale illustre persona.

L'Università pullula di persone da tutto il globo, richiamate nella sua amata città grazie al filosofo.
Entra contenta nella grande sala concessa dall'istituto e va verso le prime file, notando con disappunto siano tutte occupate.

Anzi, no!
C'è un posticino vicino un ragazzo, chino sul suo Ipad Air. Ha i capelli rosso ramato ed è vestito con una polo azzurra e dei pantaloni stile cargo neri e un paio di sandali alla tedesca, per così dire.

Mentre si avvicina realizza qualcosa: ha un'odore diverso dagli umani. È qualcuno come lei, una qualche sorta di regione o simile, e c'è qualcosa in lui che le ricorda la fragranza del fidanzato di Feliciano.

Una volta vicina, lo tocca sulla spalla per richiamare l'attenzione e chiede nella lingua delle nazioni: <Questo posto è occupato?>

<No, fa pure.> risponde lui, con voce baritonale. La fissa e, realizzando, spalanca gli occhi castani.
<Chi sei?> chiede lui sempre in quella lingua.

<Colei che governa questa città e non solo, circa metà della regione in cui ti trovi. Sono parte dell'Emilia-Romagna, io sono Emilia. Tu?> domanda a sua volta l'italiana.

<Bassa Sassonia, una Bundesland della Germania.> risponde lui.
<Non mi sarei aspettata di trovare un territorio tedesco qua, a Bologna.> nota Sofia.

<L'Italia è un Paese con tanti posti turistici e, nonostante Bologna non sia una delle maggiori città d'attrazione, ho visto che ha svariate caratteristiche interessanti e già che sono venuto fin qui... perché non esplorarla?> racconta il tedesco.

<Vuole un tour guidato della città? Glielo farei molto volentieri.> propone l'emiliana, in uno strano slancio di generosità e spirito estroverso.

<Beh, potrei pensarci.> nota lui, come preso in contropiede. Riflette qualche secondo per poi distogliersi e chiedere: <Aspetta... sei sotto il controllo del fidanzato di Ludwig? Feliciano, giusto?>

<Sì. Noi preferiamo chiamarlo "papà" anche se siamo quasi tutti più grandi di lui perché è troppo formale e disumanizzante come cosa, per noi.> spiega Sofia.

<Noi non ce la faremo mai. È troppo... giovane rispetto a noi.> commenta, come sconcertato, Bassa Sassonia.
<Beh, Feliciano ha circa 1500 anni e io oltre 2400, ma questo non->

<2400?!> si stupisce lui, per l'ennesima volta <E io che pensavo, con i miei 1500 anni, di essere vecchio!>

L'emiliana sorride furbesca e dichiara: <Beh, l'Italia è un Paese antico e alcuni di noi sono in circolazione da prima che nascesse Impero Romano.>

<Wow.> riesce solo a dire lui, per poi aggiungere <Sì, non ho trovato parole più argute.>

<Succede, non si può sempre essere al meglio, ehm... Bassa Sassonia?> risponde lei, un po' incerta sul chiamarlo con il nome formale.

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