N/A: finalmente, per gioia di Alive-foranime , introduco Dalmazia che avevo citato tempo fa con lxi in un commento, quindi...
Il momento è giunto.
Aleksander non vede l'ora che finalmente finisca quella stupida annessione formale dei suoi territori, praticamente tutto il Friuli-Venezia Giulia, ora finalmente riunito.
È servita una guerra che ha scosso nelle fondamenta tutto il mondo per avere i suoi territori sotto la stessa bandiera.
Era riuscito a rimanere nel territorio italiano, nonostante quasi tutti i suoi terreni fossero in mano austriaca, usando un vecchio escamotage.Aveva spostato il cuore della propria anima da Trieste a Udine, così da poter scappare dal dominio austroungarico e andare in Italia, con Giorgio (aveva cambiato nome con l'annessione... Lo preferiva rispetto Giacomo), nel 1866.
E ora era lì con Klaus-no, Bruno, quel biondino che aveva conosciuto sotto il dominio di quel damerino innamorato più di uno stupido pianoforte che di quella donna passionale che aveva per moglie.
Finita quella dannata e noiosa cerimonia, tornano a casa usufruendo della magia di alcune regioni.
Egoisticamente, ignora il povero Bruno che si ritrova in un posto nuovo, dove non conosce nessuno, e va da Giorgio.Lo abbraccia radioso e commenta: <Oh, finalmente la mia capitale può tornare ad essere Trieste! Non potevi capire il dolore che sentivo per le mie povere terre in mano a quello stronzo. Ben gli sta come è ridotto ora, ha perso tutta la sua gloria!>
Il veneto annuisce, contrariato.
<Che succede? Sei seccato perchè dovremo riandare per un'altra cerimonia? Non capisco perché non abbiano detto subito di Dalmazia-> continua il più basso.<Non hai ascoltato nulla di quel discorso?!>
<No...? Era noioso.>Giorgio sospira, scuotendo la testa. Con enorme compassione, cosa non da lui, tiene accanto a sè l'amico e mantiene un tono basso e gentile: <Abbiamo acquisito qualche città, ma non molte. E fra queste non c'è neppure Fiume, il che mi infastidisce. Il punto è che...>
<Mila non è qui. E mai potrà, per come stanno le cose.> realizza Aleksander.
Si discosta dall'amico ed esce da casa, sotto le occhiate perplesse di svariati.Ma non gli importa un fico secco di niente e nessuno, in quel momento!
Mila, l'amato Mila, non è con lui!
Non lo ha visto per tanti decenni, è vero, ma ancora conserva tinti di nostalgia i ricordi con lei.Una delle cose che gli saltano in mente, pensando a Mila, è di quando gli ha detto chi è davvero.
•~-~•
<Igor?> chiede Matia.
È più alto del friulano di almeno una decina di centimetri e molto più corpulento. Un bravo lottatore, il che non si direbbe a primo sguardo, data la sua forma più rotonda.<Si?>
Ora il povero friulano si preoccupa. Cosa è successo? Che altra cazzata ha fatto Girolamo con i territori degli altri?!<Sto per dirti una cosa che, se non accetterai... Sappi già che per me non esisterai più. Non voglio rimanere vicino a qualcuno che non mi accetta per chi sono.>
Igor annuisce velocemente, spaventato e tremendamente curioso.
<Io... Non sono come tutti gli altri. Non sono solo un uomo.>
<Lo so, non lo sono neanche io.>
<Non in quel senso!> sospira il dalmato <Un uomo nel senso di maschio.><Sei una donna?> chiede allora il friulano. Non gli interessa, la amerebbe lo stesso, perché ha stregato prima il suo cuore che i suoi occhi.
<Anche.>
<Anche?>
<Sì. Sono sia un uomo, sia una donna.>
<Come? Non mi sembra di aver mai visto una vagi->Dalmazia lo interrompe con un verso frustrato. Alza gli occhi al cielo, esasperato (esasperata? Che deve pensare?!) e specifica: <Non dal punto di vista fisico. Ma... dentro.>
<Ti senti sia uomo che donna?>
<Io sono sia uomo che donna, non è un sentirlo. È una questione di esserlo. È complicato, ma... sono entrambi.>Igor si ammutolisce, cercando di dare un senso a quella rivelazione che gli appare tutto fuorché chiara.
Se gli avesse detto che era incinto, ci avrebbe capito di più!<Quindi sai... dentro di te, di essere sia uomo che donna. Come funziona?> chiede il friulano.
<Lo senti e basta. Tu sei un uomo e ti senti tale, no?>
<Si...?> risponde Igor, non totalmente certo. Cosa significa essere un uomo, in fondo? Non lo sa, ma per il bene della spiegazione, farà finta di esserne convinto.[N/A: non-binary Aleksander si fa sentire ma viene bellamente ignorato.]
<Ecco. Io sono una donna e allo stesso tempo un uomo e lo sento dentro di me.>
Igor annuisce.<Quindi... ti chiedo... di chiamarmi Mila. E di usare a volte il femminile e a volte il maschile, quando parli con me.>
E Mila chiuse gli occhi, aspettando l'arrivo dello scherno e dell'odio, come ricevuto dal proprio capo.E se anche Igor, che amava più di sé, l'avesse ferito, almeno voleva avere il ricordo del suo sorriso felice mentre la guardava. Del suo sguardo pieno di affetto verso di lui. Non avrebbe mai voluto associarlo all'odio e al dolore.
Un paio di labbra si posano contro le proprie, in un bacio veloce e innocente, e rompono la catena di tristi pensieri.
Mila apre gli occhi e trova Igor che la osserva come sempre, sorridente. È in punta di piedi e gli accarezza una guancia, data la loro disparità di altezza.
Il dalmato lo prende per i fianchi e lo tiene sollevato, cosicché siano alla stessa altezza di occhi.
<Io ti accetto e ti amo, tesoro mio.> asserisce il friulano. Le deposita un altro bacetto, ricambiato con affetto.
<E Mila mi piace come nome. Ti sta bene~> sussurra Igor, osservandolo nei suoi occhi blu e grigi insieme. Allunga una mano e sfiora i boccoli castano chiaro. I capelli arrivano a malapena alle spalle, ma sa benissimo siano ben più lunghi.
Ben più di una volta ha avuto l'onore di vedere Mila nella sua vasca, in tutta la sua naturalezza.
<Mi stai spogliando con lo sguardo.> asserisce la dalmata.
Igor ridacchia: <Forse forse~>L'altro sorride, lo fa tornare con i piedi a terra e lo porta verso casa propria.
•~-~•
Aleksander piange contro il muretto di casa. Si accorge di avere qualcuno accanto quando una mano si deposita sulla sua spalla.
Giorgio è chinato accanto a lui e lo fissa senza cattiveria.
<Ci... tieni tanto a Mila, mh? Anche se... non la vedi da anni?> chiede, ancora un po' confuso su come funzioni quella strana regione.<Se ci tengo? Lo amo... Anche se è da tanto che non lo vedo e sono solo tanti ricordi quello che ho di lei e me.> sussurra fra i singhiozzi il friulano.
<E avrai quelli, finché non l-... lo rivedrai.> assicura Giorgio.
Il più basso lo stringe e non lo lascia andare, continuando a piangere.Non può sapere che per oltre vent'anni effettivamente non avrà la possibilità di vederla, per un motivo o per l'altro.
E non può immaginare che il suo cuore, piano piano, si sta facendo coinvolgere da qualcun altro.
N/A: molto breve, forse anche banale, ma spero che vi sia piaciuto.
E di non aver fatto cazzate con l'essere bigender di Mila.Inoltre è polisessuale, non ho avuto modo di inserirlo, ma adesso lo faccio e per spiegarlo al meglio... direi che essenzialmente se fosse uomo sarebbe gay: ama tutti i non donne.
STAI LEGGENDO
Casa Vargas- Le regioni d'Italia
Fanfiction-la pic l'ho messa solo perché è davvero cute. Non rispecchia per nulla come saranno le regioni in questa storia. Ah, e non serve conoscere Hetalia così bene per poter leggere questa ff- *parte musichetta da superquark* In questa storia che di aulic...