<Vieni qua che ti mostro per bene la mia finezza su per il culo!> minaccia Rosa nella lingua delle nazioni, correndo dietro lo scricciolo sfuggente che é la sorella (non si abituerà mai ad associarla a quel termine, pensa).
<L'ambasciatore non dovrebbe portare pena!> si lamenta Marie, tenendo alzata la lunga gonna con ferrei pugni, permettendosi di correre meglio.
Però quelle diavolo di scarpe basse col fiocchetto non aiutano a correre velocemente o senza dolori, proprio per nulla. Ok l'abitudine ha aiutato a non farci caso fin da subito, ma c'è un limite a tutto!
<Ma tu sei l'istruttrice perciò le botte sono in omaggio!> ribatte la ligure, recuperando terreno e accorciando la distanza con la ragazza più bassa.
<Non é giusto! Me l'hanno chiesto e io ho solo fatto un favore!> quasi piagnucola la valdostana, attraversando un'arcata e volendo girare a destra.
Però accade il misfatto.
Inciampa nei propri piedi stanchi e rotola, facendo nel mentre anche una capriola, andando storta e sbattendo contro un muro.Così la più giovane regione si ritrova a terra ma con le gambe all'aria e un terribile male alle ginocchia e al fondoschiena con cui ha dato botte poderose mentre, rispettivamente, cadeva e sbatteva contro la parete.
<Pft, non sarò io la femminile fra le due, ma anche te non scherzi! Guardati, con tutte le gambe di fuori e pure le mutandine belle in mostra!> fa cinicamente Rosa, fermandosi una volta arrivata vicino la sorella.
Lascia ricadere le braccia mollemente lungo i fianchi, respirando a grandi boccate. Ma nonostante i polmoni svuotati di ossigeno, la sua lingua tagliente é sempre lì e ha bisogno di essere usata.
<Che poi, mutandine con il fiocchetto? Dio, cosa volevi essere? Un fottuto pacchetto da essere scartato?!> prosegue la ligure, rimettendosi ben dritta e stiracchiandosi.
<Oh, cazzo, non farmi pensare male! Vorresti dire che volevi essere aperta da Roberto?! Mi viene il voltastomaco al solo pensarci! Che poi, cosa straminchia ci hai visto in quella colonna lì ambulante lo sai solo tu…> continua senza freni la più alta.
Però il silenzio prolungato della sorella ora la sta iniziando a preoccupare.
Ohi, é stronza ma anche lei ha un cuore (da qualche parte, ben nascosto, ma c'é, ne é certa!)!Perciò fa lo sforzo di chinarsi e chiedere a mezza voce: <Ohi, Marie… tutto ok?>
Il tono di voce non lascia trapelare molta dolcezza o preoccupazione, anzi, sembra anche stizzita o seccata di dover chiedere ciò.Però Rosa é fatta così e raramente lascia vedere subito le sue emozioni, se non sono rabbia, cinismo e pessimismo (tutte emozioni positive, insomma).
E allora la ligure sente un singhiozzo soffocato.
Perciò si inginocchia e leva le braccia da davanti il volto della sorella, che nota avere lacrimoni scorrerle all'incontrario per il volto, evitando le leggermente rosee guance.<Ohi, ti sei fatta male?> chiede Rosa, forse una leggera inflessione di preoccupazione nella voce.
Marie annuisce, bisbigliando: <Al sedere…><Oddio, hai preso una botta così forte sul culo?> esclama stupita la ligure, per poi chiedere con più tatto: <Riesci a metterti seduta e poi ad alzarti, almeno?>
<Boh> pigola la più piccola.
Rosa sospira piano e la esorta con: <Allora prova a fare entrambe le cose…><Hai bisogno di aiuto?> aggiunge subito dopo Liguria, pensando che forse può essere "gentile" per cinque minuti consecutivi in una giornata.
Marie scuote piano la testa e rotola di lato, riuscendosi a mettere seduta, in faccia ha chiaramente dipinto il fastidio che tale atto le provoca.<Ok, non stai bene. Prova però ad alzarti…!> la incoraggia Rosa, porgendole una mano.
La valdostana la prende e si lascia tirare su, lamentandosi a bassa voce del dolore.<Ce la fai a camminare?> chiede la più alta.
Marie prova a fare qualche passo, per decretare: <Mi fa male, ma un pochino ci riesco.><Il problema é che siamo da tutt'altra parte da dove sono le nostre stanze… E tu hai proprio la faccia di una che ci metterà anni solo ad arrivare in fondo al corridoio.> borbotta Liguria.
<Posso provare ad andare veloce, però!> ribatte la più bassa, che non vuole essere un peso.
<E se ti portassi io?> si domanda a voce alta Rosa.<No no! Ce la faccio!> ribatte Marie, lasciando la mano alla sorella e andando dritta avanti, mento all'insù, senza guardare dove sta andando…
E per questo finisce per sbattere subito contro un tavolino, facendosi male pure ad un piede.
Sfortuna vuole che su quel tavolino ci fosse un decorato vaso con dentro dei fiori… che si sbilancia e cadde a terra, frantumandosi in tanti piccoli pezzettini.Il fracasso del vaso rotto risuona per i corridoi e le stanze silenziose del castello, ingigantendo notevolmente l'accaduto di quel che é in realtà.
Le due regioni rimangono paralizzare sul posto per qualche istante, finché non sentono una voce parlare in italiano e dei passi pesanti avvicinarsi.Sono guardie del castello e se le trovano lì le porteranno sicuramente dalla regina, con cui Rosa sicuramente non ha voglia di stare (in realtà, di principio, non vuole stare in quella villa con la famiglia sabauda).
Quindi, per salvare se stessa e la sorella, la ligure solleva la valdostana, la tiene fra le braccia e inizia a correre, cercando una uscita per i giardini dove é facile non farsi vedere.
Marie si aggrappa subito con le braccia al collo della maggiore e domanda, a mezza voce, confusa: <Che fai?! Sono nostre guardie!>
<Ci porteranno dalla regina che ci farà il culo se scopre che abbiamo rotto un suo vaso perché sei distratta e cocciuta!> ribatte in un sibilo Rosa, sfrecciando per i corridoi tenendo la sorella saldamente.<Senti chi parla!> borbotta infastidita la valdostana.
<Se me lo chiedi così gentilmente, ti lascio cadere a terra e io scappo.> minaccia la ligure.<Ok, ok, sto zitta!> replica la più piccola, tenendosi meglio alla sorella con le braccia per sicurezza.
Rosa sorride con soddisfazione al sapere di avere tale potere, mentre finalmente trova una porta spalancata attraverso cui accedere al giardino.Tutto assolutamente normale alla villa di residenza dei Savoia.
N/A: un altro po' ti robbah del tempo del Regno di Sardegna. Adoro immaginare loro due, Rita e Roberto provare a vivere "civilmente" alla corte dei Savoia.
Ovviamente non c'è mai da annoiarsi.
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Casa Vargas- Le regioni d'Italia
Fanfiction-la pic l'ho messa solo perché è davvero cute. Non rispecchia per nulla come saranno le regioni in questa storia. Ah, e non serve conoscere Hetalia così bene per poter leggere questa ff- *parte musichetta da superquark* In questa storia che di aulic...