187. Consigli in amore

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<Devi dirglielo. È patetico vederti così.> commenta Giorgio, sedendosi accanto a Maurizio, bevendo un sorso di birra.

Il marchigiano fa scattare la testa, gli occhi quasi fuori dalle orbite.
Il veneto alza un sopracciglio (un'abilità che un pochino gli invidia) e ghigna, tentando un sorriso innocente ma che risulta una sua storpiatura maligna.

<Come non lo abbia notato lei io non lo so.> aggiunge il settentrionale, osservando Angela e Sofia stabilizzare il tendone tirato fuori dallo sgabuzzino.

È estate e hanno deciso di fare una grigliata e sicuramente non la faranno non attrezzati.
E dati l'atmosfera e il futuro pasto, Giorgio può tollerare di bere un po' di birra invece del suo vino.

Anche se è birra friulana.
Quasi ha rischiato di spaccarsi un dente quando ha avuto tale pensiero, dato che stava stringendo la presa sul collo della bottiglia di vetro.

Forse la sta bevendo proprio perché è friulana. Ah, che cosa gli faceva l'amore?
Sicuramente lo rende stupido e soggettivo, come Maurizio. L'aveva visto sempre come un difetto sulla faccia del marchigiano e dell'abruzzese, ma ora che c'era dentro fino ai capelli non poteva che comparire e capire.

Quindi voleva dare una spintarella nella giusta direzione ad uno dei due innamorati e puta caso il primo è stato Maurizio, quindi lui riceverà il suo consiglio.
Come se lui fosse un guru dell'amore, ah!
Beh, però alla fine della fiera lui è quello fidanzato (in segreto, ma quello è un dettaglio. Non è che si vergogna, ma ha paura del giudizio altrui).

Maurizio arrossisce sulle orecchie e sul collo, rintanando la testa tra le spalle come una testuggine.
<Sembra che tutti o quasi in questa casa siate interessati alla mia vita amorosa!> borbotta.

<Alla tua e a quella di Domenico, nei confronti di Angela. Sarebbe divertente, in senso crudele, se si innamorasse di qualcun altro.> rettifica Giorgio.
<Qualcun altro? C'è già qualcuno nel suo cuore?> inquisisce Maurizio. Forse ha letto male tra le righe, molto probabilmente, come al suo solito, ma deve chiederlo.

Giorgio alza le sopracciglia, stupito.
Sono davvero così ciechi, eh?
<È palese che prova qualcosa per entrambi, eh. Sembra indecisa o forse non vuole scegliere, chissà. Sarebbe crudelmente divertente se si innamorasse di un terzo e che questo nuovo amore la fa decidere a favore del nuovo arrivato. È poco probabile, ma non impossibile.> spiega a mezza voce, per poi bere un altro sorso di birra.

<Beh, di chi altri potrebbe innamorarsi?> chiede Maurizio, un po' disperato: quanti cuori catturerà Angela senza rendersene conto?

<Ah, boh. Qualcuno di straniero, tipo Rita con quello spagnolo. Quindi la vedo difficile, perché il colonizzatore più grande di Angela è Pietro ed è un miracolo che quel coglione là sia ancora in vita. E qualcuno che non c'entra con la sua storia non vedo come o dove dovrebbe conoscerlo.> illustra il veneto.

Agita il braccio che regge la birra, quasi rischiando di sporcarsi la mano per quanto si muove.
Deve decisamente darci un taglio. È alla 5° birra senza schiodarsi da una sedia ed è reduce di una bottiglia di vino quella mattina.
Ma ha voglia di bere...

<Quindi siamo ancora io e Domenico, ora come ora, no?> inquisisce il marchigiano.
<Sì, ovvio!> si esaspera Giorgio. Parla ostrogoto o è l'altro scemo? Pensava fosse quello intelligente di quel gruppo di deficienti, insieme a Vincenzo!

L'espressione accartocciata del marchigiano fa ammorbidire un attimo il veneto.
Non tanto da confortarlo, anche perché non sa che cosa può consolarlo, ma da sospirare e tornare sui suoi passi: <Ok, non è l'argomento su cui fare il solito abrasivo.>

Lo guarda negli occhi e afferma: <Mi ripeto, qualcosa devi fare. Se rimani qua ad aspettare non succederà niente.>
<Ma chi mi dice che mi dirà di sì? Tutti dite che è indecisa e basta una spintarella nella giusta direzione, chi mi assicura che io sia la direzione giusta?!> quasi implora Maurizio.

Ha troppi dubbi e dato che l'amore funziona in modi occulti, nessuno gli assicura che quello contraccambiato sia lui. Anche perché, sulla carta, Domenico ha tanti bei requisiti, non glielo può negare.
Lui è abbastanza da essere meglio visto dall'umbra? Non ne è sicuro.

Domenico è un bravo e bell'uomo e lui e Angela starebbero bene insieme-.
Scuote la testa, sconsolato. Se pensa così, sicuro non aiuta la situazione.

<E chi ti dice che sei quella sbagliata?> incalza Giorgio.
Maurizio lo osserva per lunghi secondi, poi decreta: <Non voglio rischiare un 50 e 50, soprattutto quando il 50 nel caso di perdita è perdere totalmente Angela per via di un amore non corrisposto.>

<Secondo te smetterebbe di volerti bene perché, senza volere, ti sei innamorato?> indaga, stupito, il veneto <Pensavo avessi una maggiore considerazione di lei.>

<Ma ho un'alta considerazione!> si difende il marchigiano.
Giorgio ruota gli occhi, finisce la birra che ha in mano, e commenta: <Non sembra. Forse all'inizio ci sarà imbarazzo, anzi, con ogni probabilità, ma sicuro non ti odierà se stai attento alla tue parole e non inizi a dire parole in preda all'ansia.>

<Quindi posso mandare all'aria tutto?> si dispera ulteriormente Maurizio.
Il veneto deve trattenersi dall'urlare per l'esasperazione. Sospira lentamente, irritato, mentre lo sguardo altrui lo punzecchia con la sua ansia, per poi spiegare: <Solo se inizi a dire stronzate del tipo che "alla fine la gara l'ha vinta Domenico" gne gne gne. Quello sicuramente la ferirebbero e anche tanto, perché molti possono venire a patti con l'aver spezzato il cuore di un amico senza volerlo, ma pochi saranno contenti di essere visti come un trofeo di questa minchia.>

Il marchigiano spalanca gli occhi e annuisce lentamente, in comprensione.
Poi abbassa lo sguardo, triste. Scalcia i piedi, sollevando un po' di polvere, e ribatte un po' mogio: <Ma non so se riesco a dirlo ora, davanti a tutti... Non voglio dirlo davanti a tutti!>

<E non devi!> esclama Giorgio <Ma glielo devi dire, basta tenersi dentro tutti questi sentimenti, ti farà solo stare male.>

Restano in silenzio qualche secondo, poi Maurizio chiede: <Da quando in qua tu dai consigli sull'amore?>
<Da quando, a quanto pare, sono l'unico con un po' di sale in zucca.> risponde prontamente il veneto.
Cerca di non far vagare lo sguardo verso Aleksander, pieno di sudore ma sorridente mentre è alla griglia, ma non riesce ad impedire alle sue orecchie di diventare più rosse.

Maurizio si chiede se non sia l'unico ad avere un amore segreto (anche se il suo è come il segreto di Pulcinella), ma dando le spalle alla scena che Giorgio ammira, non riesce a pensare all'ovvia risposta della sua stessa domanda.

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