182. Primo appuntamento con l'inganno

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N/A: scusateeeeeeee, sono in ritardo rispetto al solito, lo so!
Ho però delle scusanti, diciamo:
-ho fatto un esame dalle 2.30 alle 4.30 di pomeriggio (e in teoria doveva essere dalle 2 alle 4), poi sono andata in stazione a piedi con il treno che ha fatto un quarto d'ora di ritardo e poi in auto fino a casetta, quindi piena piena fino a dieci minuti fa.

-il capitolo secondo me vi piacerà tanto quindi spero che possa scusarmi.

In ogni caso, buona lettura!





Franco cerca di allentare il colletto della camicia con poco successo, spostando il peso da un piede all'altro, imbarazzato.
Giura che appena torna Marie la strozza (anche se non ha propriamente colpa): proprio di sera i vicini dovevano chiamarla perché è saltata la corrente elettrica a mezza via?!

<Speriamo che si risolva in fretta, altrimenti tutto il cibo che ci sarà nel frigo andrà a male. Soprattutto lo spero gli umani coinvolti, poveretti! Loro devono mangiare per forza!> commenta Lily, rompendo il silenzio tra di loro.

Franco annuisce brevemente, cercando di non fissarla troppo, altrimenti è sicuro che diventerà un baccalà, nonostante il microstato sia coperto nella parte superiore del corpo da un giacchetto di pelle.

Poco dopo arriva una chiamata di Marie al cellulare di Franco, che accetta e mette in vivavoce, esultando nel mentre a mezza voce che finalmente potranno entrare.

<Scusatemi, il problema non è ancora stato risolto e non so quanto ci metteremo ancora, ma non voglio rovinare a tutti e tre la cena! Entrate e cenate. Ho prenotato a nome "Vargas", per vostra informazione. Ciao!> e Marie chiude subito la chiamata, con un tono fin troppo allegro per una che non ha la corrente in casa e sente il forte scontento di svariati suoi cittadini sotto pelle.

Lily sembra non farci caso (o ignora volutamente come ciò sia sospetto), prende il molisano per il polso e lo esorta: <Allora entriamo, che c'è freschino!>

Entrano e un cameriere si avvicina a loro, fissandoli un po' confuso, ma domanda: <Avete una prenotazione?>
<Sì, a nome Vargas, ma-> ma Franco viene interrotto perché il cameriere, guardando il registro, annuisce e ordina: <Seguitemi>

Vengono condotti dentro la sala principale e li attende un tavolo apparecchiato per due.
Mentre il cameriere appoggia i menù sulla tavola, Franco inizia a credere fortemente che tutto ciò non sia una coincidenza e che Marie l'abbia incastrato in un'uscita, da solo, con Lily.

I palmi gli iniziano a sudare mentre si toglie il giubbotto leggero e si siede: è ad un appuntamento con Lily, senza Basch estremamente protettivi o Marie con sorrisetti di chi la sa lunga.
Oh cielo, può chiamarlo appuntamento quando entrambi sono stati fregati in quel modo dalla valdostana?!

Lily non esterna domande sul perché ci siano solo due posti apparecchiati. Toglie la giacca di pelle e, insieme alla borsetta, li appoggia allo schienale della sedia.
Si liscia il vestito lilla, sbracciato e con uno scollo modesto. Il tessuto riflette la luce delle lampade, dato che è tempestato di brillantini nel leggero tessuto superiore. Il secondo strato, sottostante, è più spesso e assorbe, in parte, la luce riflessa.
La trova bellissima, un fiore sbocciato in tutto il suo splendore.

<Stai bene? Hai una faccia...!> domanda Lily, preoccupata, sporgendosi e provando ad accarezzare Franco sulla guancia.
Il molisano, le orecchie infuocate, si obbliga a osservarla nei suoi occhi dal colore impossibile, annuisce e pigola: <Sono stranito, tutto qua.>

Poi fa un respiro profondo e prende coraggio: non vuole passare tutta la cena con quel tarlo in testa. Perciò chiede: <Non è strano anche per te che il tavolo fosse solo apparecchiato per due? Sembra che l'incidente nella via di Marie non sia tanto un incidente e che, anzi, probabilmente non esiste.>

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