28. Esplosivo

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Carmela si sposta dietro l'orecchio una ciocca ribelle, sbuffando infastidita.
Rimpiange di non essersi portata dietro un mollettone o un elastico, ma ormai é nel pieno del momento e non può tirarsi indietro.

E poi é già in ginocchio, una seconda volta non si riaccovaccia mica per finire ciò iniziato, eh!
Tutto insieme o niente, per lei é una cosa da fare a stile "prendere o lasciare".

Sì, sa essere molto particolare anche in cose astruse come quella.

<Ti devo tenere i capelli così sei più comoda?> le chiede Vincenzo, in piedi.
<No, ce la faccio da sola!> ribatte la lucana, tirandosi di nuovo indietro una piccola ciocca di capelli furbetta.

Si allontana leggermente col volto, mordendosi piano il labbro inferiore, osservandosi la mano sinistra.
Tutta sporca.

<Perfetto!> borbotta a mezza voce, a denti stretti.

<Perché ti sei messa a fare questa cosa?!> le chiede Vincenzo, che ancora non capisce come mai le sia saltato in mente di fare ciò.
<Perché così mi andava. E ora sta zitto.> afferma acida lei.

<Ma-> prova a dire lui.
<Zitto!> impone la più bassa.
E ovviamente la fiera e testarda meridionale vince sulla volontà del fratello.

<Se ci vedono i vicini! O anche solo il rompicazzo!> esclama Vincenzo, portandosi una mano fra i capelli.
<E li si manda a fanculo, che problema c'è?> domanda retorica Carmela con un piccolo sorriso sulle labbra.

Adora avere una scusa per insultare la gente.
Per quella caratteristica assomiglia tantissimo a Lovino.

<Beh, insultare non é sempre la soluzione.> prova a farla ragionare il calabrese.
<Ah no?> fa fintamente sorpresa lei, ritornando con la testa chinata, concentrata sul suo lavoro.

Vincenzo sbuffa a tale comportamento e ruota gli occhi, per poi alzarli al cielo.

<Comunque, l'ISIS non ti ha ancora contattato e ingaggiato per il prossimo attacco?> scherza il ragazzo in un ottimo spirito black humour.

<Vattene a fanculo, va! Me l'hanno già fatta altri! Non sei il bambino speciale simpaticone!> risponde stizzita Carmela, finalmente finendo.

<Simpatica!> replica l'altro, infastidito.
<Lo sai benissimo pure tu che a fare questo ti becchi, in tempi moderni, queste battute.> aggiunge subito dopo, con tono un minimo più calmo.

<Prima ero solo totalmente strana… Ora sono diventata un pericolo pubblico, che level up!> ci scherza su Carmela.

É da quanto é stata introdotta in Occidente la polvere da sparo che Carmela ne é rimasta affascinata.

Tentando e ritentando era diventata una esperta del settore.
Ovviamente nei vari tentativi fece così tanti disastri da far ammattire ben più di solo qualche suo capo, venendo sempre rimproverata.

Ma questo la fermava?
Assolutamente no!
Neppure i fratelli riuscivano a desisterla dal perseverare quella strana e pericolosa passione.

Nel corso del tempo era sì diventata più brava.
Ma maneggiare della polvere da sparo non é mai sicuro e quindi c'era sempre anche la minima possibilità di incidente.

E quindi Vincenzo, quel pomeriggio, é lì apposta con Carmela per controllare (per meglio dire, per sperare) che la ragazza non faccia alcun tipo di danni.

<Potreste anche farvi una riga di cazzi vostri, andarvene a fare in culo e così lasciarmi in pace!> replica stizzita la lucana, alzandosi in piedi.

Si toglie la polvere e il leggero terriccio che le si é attaccato alle ginocchia e poi "sfrega" le mani dra loro per togliere i residui di polvere da sparo e i granelli di terreno.

<Mh… nah, troppo difficile!> scherza Vincenzo, facendo ruotare gli occhi a Carmela.
<E poi potresti provare a fare di più la fine, non ti farebbe male.> suggerisce lui.

In tutta risposta riceve un dito medio.

Sempre a dito medio alzato, Carmela estrae dalla tasca una scatoletta di fiammiferi, di cui ne prende uno e se lo infila fra i denti temporaneamente.

Rimette a posto la scatoletta in tasca e poi prende il fiammifero con la mano di nuovo libera, passando il cerino sulla suola delle scarpe.

Si crea la scintilla e sulla capocchia del cerino spunta una piccola e flebile fiammella che la lucana non perde tempo ad utilizzare.

La lancia contro un sottile filo, la miccia, e poi si allontana velocemente.
Ancora col dito medio alzato, "sbraita" al fratello: <Vieni qua prima di farti ferire, razza di idiota!>

Vincenzo non se lo fa ripetere e va dove é lei, praticamente giusto in tempo.
Parte una piccola esplosione, la prima di una breve serie a catena, in cui i vari mucchietti di polvere esplodono con un gusto quasi pirotecnico.

In fretta non rimangono che un po' di zolle di terra smosse e dei residui dei materiali realizzati per le esplosioni.

Carmela sorride vistosamente, soddisfatta.
<Perfetto, andato come speravo!> fa, allegra.
<Finito? Posso ritornare dentro e non preoccuparmi più dell'incolumità del giardino?!> domanda Vincenzo speranzoso.

La lucana ridacchia e scuote la testa, distruggebdo le speranze dell'altro: <No, ho ancora una seconda cosa da provare~!>

Il verso strozzato di mezza disperazione che prorompe dalla gola di Vincenzo da ridere di gusto Carmela, che ritorna all'opera ben più allegra di qualche minuto prima.


N/A: capitolo breve e senza pretese.

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