142. Rischio di contaminazione

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N/A: ehm... Qua son necessari dei trigger warning seri: descrizione/allusione di abuso sessuale e violenza fisica.

Detto questo... Ecco il capitolo.
Volevate un altro capitolo con Franco e Michele?
Beh, lo avrete, ma alle MIE condizioni e non sono gioiose.



Un gruppo di regioni è andato fino in centro a Roma a farsi un giro, comprarsi vestiti se hanno voglia e cedere alle tentazioni della gola in una pasticceria laggiù o in una panetteria di qua.

Nel gruppetto c'è anche Franco che, fino a cinque minuti prima, era in compagnia di Domenico, ma quello è stato trascinato da un'altra parte da Giuseppe e adesso il piccoletto vaga solo per H&M, come quasi sempre a mani vuote, sperando ci sia ancora qualcuno.

Casualità vuole incontri Michele, che sta guardando qualche gingillo vicino alle casse con molto scetticismo.
Franco rimane fermo, interdetto, qualche secondo. Quel giorno il pugliese non l'ha ancora tormentato ma, dato che lo fa fin troppo spesso per ignorarlo o passarci sopra, ha sempre ansia che appena lo veda ricominci quella nenia. Peccato che quelle parole sentite e ritrite non smettano di ferirlo ogni volta.

Alla fine è sempre il caso a scegliere per lui, perché il più alto alza la testa e lo nota. Dopo un secondo di indecisione gli sorride e gli fa segno di avvicinarsi.

Il molisano lo fa, ma un po' alterato; non c'è persona più incoerente di quello là: prima ti tratta come una merda e poi come se nulla fosse.

<Sai dov'è Domenico?> chiede subito Franco, appena sono abbastanza vicini.
Michele si dispiace per la freddezza altrui, ma non può biasimarlo, ai suoi occhi è uno stronzo. Scrolla le spalle, sperando di scacciare il peso che si è formato sul petto, e risponde: <Credo sia andato con qualcun altro da Foot Locker. Vuoi andare anche tu lì?>

<No, non c'è mai niente della mia taglia.> sbuffa il più giovane, fissandosi i piedi, racchiusi in vecchie All Star nere, taglia 36. Sì, 36, e solo perché erano piccole. Sono da donna ma dato che sembrano unisex non gli danno fastidio.

Praticamente prende sempre le scarpe nella sezione femminile, se non vuole avvilirsi nel cercare qualcosa nei reparti bambini. Fin troppo spesso prende la taglia 35. Ha il piedino di fata, come dice Rita. Fatto che, insieme all'essere sempre o quasi costretto a cercare nei reparti bambino i suoi vestiti, non l'aiutano a sentirsi molto mascolino.

<Da come ti vedo quando facciamo questi giri, non c'è mai niente della tua taglia.> nota Michele, senza malizia.
Ma Franco invece pensa sia canzonatorio e ribatte: <Sai, non tutti hanno la fortuna di essere alti come la media o poco meno! E di poter passare per adulti invece che bambini o adolescenti nel migliore dei casi!>

<Non era un attacco!> si difende Michele <Mi spiace tu non possa prenderti la roba che ti piace perché non c'è la tua taglia.>

Franco lo guarda un po' di traverso.
<Dove vuoi andare, se non da Foot Locker?> chiede il pugliese.
Il molisano si dirige verso l'uscita e l'altro lo segue, facendo pensare al più piccolo che l'altro sembri un cagnolino. La cosa lo diverte.

Commenta: <Non lo so, nel primo negozio che mi ispirerà.>
Michele non fa in tempo a rispondere che urla e strilla del tipo <Prendetelo!> o <Prendete quel ladro!> riempiono la grande via.

Michele, che era andato ancora qualche passo avanti rispetto a Franco perché non pensava ci fosse davvero un ladro, si gira e nota un uomo con addosso un passamontagna, una pistola in una mano e un sacco chiuso nell'altra che viene nella loro direzione.

Il pugliese, d'istinto, si scosta.
Purtroppo Franco non ha quel tipo di reattività e il ladro, che per qualche attimo ha girato la testa indietro per vedere se lo inseguivano, va a sbattergli contro.

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