40. Sensibile

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Quattro regioni si sono riunite in salotto a guardare un film in salotto per ammazzare la noia del sabato pomeriggio tardi.
La loro scelta é capitata su un film tragico e sono quasi arrivati alla fine, nel punto critico maggiore.

Lo spannung di quel tipo di film é il periodo in cui solitamente il pubblico diventa una valle di lacrime perché si é affezionato ai personaggi, ai quali capitano le peggiori disgrazie.

Beh, il piccolo pubblico ha avuto le reazioni aspettate, più o meno.
Anna sta stringendo un cuscino come se ne dipendesse la sua vita, gli occhi un poco rossi mentre si bagna le guance con le lacrime.

Dovrebbe smetterla di guardare film strappalacrime, lo sa, si riduce a una palla tutta triste a cui serve tanto buon cibo (preferibilmente, cioccolata e piadine) e il supporto morale di Sofia.

E si potrebbe pensare che la romagnola si accontenta di molto poco supporto morale, dato che lo ricerca nella emiliana, però questa ha un enorme punto debole per la sorella e per lei é capace di dimostrarsi davvero dolce.
Solo per la romagnola e nessun altro.

Vicino a lei, sprofondato in un puff, Franco ha gli occhi lucidi e trema leggermente a causa dei singhiozzi che gli attraversano il corpo.
É emotivo e ci mette davvero poco ad affezionarsi ad un personaggio.

Infatti é anche capitato che piangesse quando in casa si erano guardati altri film di un certo spessore in cui un personaggio, ma secondario, moriva. Franco era sempre diventato una piccola e silenziosa fontanella, confortato da Rita, che notava sempre come stesse il fratellino.

Angela é una maschera di pietra.
Non lascia trasparire per nulla il suo stato emotivo reale, difficilmente lo fa.
Ma non agisce così solo perché vuole mostrarsi senza debolezze o cos'altro.

È che proprio é diventata quasi incapace di esprimere le proprie emozioni in modo sentimentale e reale. Nel corso dei secoli si é costruita una corazza sempre più spessa e impenetrabile, finendo per esservi una prigioniera, piuttosto che una protetta.

Dentro di sé, la scena del film le crea una sensazione di sconforto nel petto, una morsa invisibile la stringe all'altezza del cuore nella gabbia toracica, ma esternamente non mostra nulla, non ci riesce.

Fissa lo schermo con sguardo impassibile, tanto che a primo sguardo potrebbe parare quasi annoiato, mentre gioca con una ciocca di capelli.
Quindi la scena straziante prosegue mentre lei si arriccia su un dito una ciocca di suoi capelli liscissimi.

Ma tutte queste reazioni sono normali, ce le si aspetta assolutamente dopo averli conosciuti pure in modo superficiale.
Strana é, ad occhi nuovi, la reazione di Domenico.

Infatti l'abruzzese sta piangendo senza freno, silenziosamente. Forse vuole innalzare il livello del mar Mediterraneo di un metro a furia di piangere, chissà.

Però é certo che pare un rubinetto aperto a tutta potenza che sgorga lacrime.
Perché questo?

«Cioé, perché uno forte come Domenico lascia trasparire tutta quella tristezza?» si potrebbe chiedere qualcuno e io di seguito di rispondo.

Punto uno, non é vittima della mascolinità tossica e sa benissimo che non é per nulla sbagliato che pianga, anzi, lo rende solamente "umano" e dimostra che é empatico (caratteristica che pare mancare a molta gente, tristemente).

Punto due, é un grande tenerone ed é molto sensibile. Sotto la sua grande massa di muscoli si nasconde un enorme cuore d'oro, circondato da un sottile strato di pietra, efficace davvero contro poche persone (cioè solo quelle che l'hanno ferito).

É tipo un gigante gentile.
O una roccia inaspettatamente morbida.
Forse é meglio il secondo paragone perché non é un gigante per altezza (quello é il ruolo di altri suoi fratelli). Anche se così sembra che lo si stia definendo stupido, dicendo che é un masso (paragonando il suo cervello, quindi, al suddetto sasso).

É una roccia inaspettatamente morbida e sveglia.
Ok, va già meglio, suppongo.
Tornando a noi…

Sì, Domenico é proprio un tipo sensibile, sotto tutti i suoi muscoli si nasconde un vero cuore d'oro. É sempre stato dolce e gentile, anche quando nel medioevo era molto più gracile.

Ma col mettere su muscoli il suo cuore non si é indurito, anzi, si é solo forse più addolcito.
Perché sa benissimo quanto é semplice far male e non serve essere un Golia per ferire, basta essere un Davide.

Probabilmente se piangesse in pubblico, la gente lo guarderebbe male. Insomma, un omaccione che piange? Che femminuccia é?!

Però la gente dovrebbe anche solo provarci a fare un tale commento a voce alta e si ritroverebbe addosso le furie di tutte le altre regioni italiane lì presenti.

Perché ci vuole sì una grande forza a trattenere le lacrime quando stanno per uscire, ma ci vuole ben più coraggio a piangere in pubblico, sapendo di poter essere definito debole.

E sicuramente gente come l'abruzzese bisogna difenderle, perché rompere così gli stereotipi di mascolinità tossica non é da tutti.

Quindi che lo si lasci piangere e sfogarsi, se vuole, no?
Non c'é nulla di male nel mostrarsi umani.


N/A: neanche a me piace molto, quindi shhhhh, lo so che fa schifo, non c'è bisogno di rimarcarlo.

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