PARTE PRIMA - Capitolo 7

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   L'indomani mattina Dave si svegliò stanco e distrutto, anche se una forte speranza lo pervase: e se fosse stato tutto un incubo? Ora guardo l'orologio e sono sicuro che scoprirò... scoprirò che è giovedì 27, devo prepararmi per la mia relazione economica, devo vestirmi, prepararmi... Ellen dovrà passare all'ospedale a ritirare le sue analisi...che accerteranno che non ha assolutamente niente di niente...

   Il silenzio in cui la casa riposava spense ben presto le velleità di quei pensieri.

   ...eppure è tutto così vero...e sbagliato, è un mondo sbagliato se le cose stanno veramente così!. La conclusione era proprio quella, fredda ed incombente. Troppe circostanze confutavano quella speranza a cui tentare di aggrapparsi disperatamente. Gli occhi gli bruciavano ancora, a causa del lungo pianto del pomeriggio precedente; la testa gli doleva tremendamente, laddove le arcate sopraccigliari convergono alla sommità del naso, forse per le continue contrazioni dei muscoli facciali provocate anch'esse dal pianto; ma soprattutto, volgendosi verso Ellen, la sorprese sveglia, dando l'impressione di chi non ha ancora chiuso occhio. Erano le 6.27 e nella penombra, due linee scure non ancora molto accentuate cominciavano a velarle il viso, appena sotto le orbite.

   <<Sei stata sveglia tutta notte?>>

   <<Lo sai?>>

   <<Sì, lo so... ma io di più.>>

   Si trattava di un loro simpatico vezzo affettivo.

   <<Non sto scherzando,>>, lei lo rimproverò con lo sguardo,<< io ti amo.>>

   Dave la prese teneramente tra le braccia e le baciò la fronte, scostandole i morbidi capelli profumati. Lei lo fissò e poi aggiunse:

   <<Ti va di fare l'amore?>>

UN DOLORE OSCURODove le storie prendono vita. Scoprilo ora