PARTE SECONDA - Capitolo 9 (IX, prosegue...)

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   Il signor Metzelder era scattato in piedi, in preda a degli spasmi di rabbia controllati a stento. Ansimava vistosamente, come un animale rabbioso. Era proteso in avanti, feroce come una belva che aveva appena divelto le catene che la trattenevano; aveva le mani artigliate sulla scrivania di quel figlio di puttana. Continuò sempre più minaccioso:

   <<Lei è un arrogante arrivista...>>

   Nel frattempo nella sua testa ronzavano ancora le parole del dottore.

   Ho dato un'occhiata alle sue carte...

   <<...che usa le disgrazie e le vite altrui, per sentirsi qualcuno...>>

   ... ho cercato alcuni riscontri...

   <<... perché probabilmente non riesce neppure più a soddisfare sua moglie a letto...>>

   ... signora Metzelder, lei è in fase terminale...

   <<... Lei non sa cosa è la paura, la tensione. Lei, anche se crede di essere Dio in terra, venuto fino a qui per salvare la vita a noi spregevoli comuni mortali, non ha mai toccato così da vicino la morte...>>

   ... mia moglie non verrà usata come cavia da laboratorio...

   Poi alle spalle di Trevor Daniels si mosse qualcosa, qualcosa che solo Dave notò, veloce come un'aquila, mostruosa come un leone, feroce come un predatore infernale.

   Sulla parete dietro la poltrona del medico, vi era appesa una gigantografia di un azzurro torrente, immerso in una verdissima e lussureggiante foresta, una foresta ancora vergine e misteriosa. Un luogo selvaggio, in cui un uomo sarebbe stato preda vulnerabile. Tra la folta vegetazione, l'occhio attento di Dave intravide uno spostamento scuro rapidissimo.

   L'ombra era tornata, più mostruosa e nitida che mai. In quella vegetazione piatta, bidimensionale, un predatore fiutava una vittima ignara.

UN DOLORE OSCURODove le storie prendono vita. Scoprilo ora