PARTE SECONDA - Capitolo 10 (V, prosegue...)

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   Dallo stanzone proveniva il tipico ticchettio prodotto dal contatto del gesso sulla dura superficie della lavagna. I banchetti riservati agli studenti erano vuoti, ma laggiù, dove la cattedra dominava l'intera aula, un uomo seduto su una sedia girevole stava scrivendo qualcosa alla lavagna.

   Non ebbe difficoltà a riconoscere Dave in quell'uomo, nonostante fosse seduto e le stesse dando le spalle.

   L'intera lavagna, escluso il quadrante in basso a destra, era stata riempita in modo perfettamente ordinato dalla stessa scritta:

GRANDE E' LA PORTA E LARGA LA STRADA

CHE CONDUCE ALLA MORTE.

PICCOLA E' LA PORTA E STRETTA E' LA VIA

CHE CONDUCE ALLA VITA.

   Ellen non comprendeva, era perplessa. Non le erano nuove quelle parole. Probabilmente facevano parte di un verso della Bibbia, ma al momento non ne era sicura. Probabilmente le aveva già ascoltate, e forse proprio lì, in quella stessa scuola. In quell'istituto privato le ore di religione erano ovviamente previste nell'orario settimanale.

   Poi si convinse che doveva certamente trattarsi di un passo della Bibbia.

   E poi... poi... poi comprese che lei e il marito non erano soli in quel luogo.

   Ci doveva essere qualcosa come un animale lì, da qualche parte. Almeno all'apparenza, l'odore era quello sgradevole di un animale sporco e putrescente.

   Avvicinandosi alla cattedra, dietro la quale Dave non mostrava di avere percepito la presenza della moglie, Ellen avvertiva la puzza aumentare; il tanfo divenne insopportabile quando la signora Metzelder giunse in prossimità della grande scrivania, che poi aggirò con circospezione.

   Nauseante

UN DOLORE OSCURODove le storie prendono vita. Scoprilo ora