PARTE TERZA - Capitolo 8 (XIV, prosegue...)

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   Dave immaginò a fianco dello spettrale Mulder l'affascinante Dana Scully che, con un sorriso nervoso, ammoniva il compagno:

   <<Mulder, tutto questo non ha senso.>>

   Esatto. Tutte le mie supposizioni su collegamenti tra me e gli ultimi tre omicidi di Barkley non hanno senso.

   Per qualche istante si sentì veramente paranoico.

   Che importava, dopo tutto a Dave era sempre piaciuta quella nota serie televisiva, quindi in quel momento le sue fantasie su Mulder e Scully lo aiutarono a rilassarsi, a convincersi sempre più delle conclusioni tratte dalle sue ricerche.

   Non c'era nulla di cui preoccuparsi.

   Alzandosi dalla sedia cercò di riordinare l'orgia di carta e di giornali che aveva creato sul tavolo, ripiegando sommariamente i quotidiani che il giorno dopo avrebbe buttato, e archiviando le stampe in un cassetto dell'armadio sotto il televisore.

   Per il momento, e fino a prova contraria, il caso poteva considerarsi chiuso.

   Osservando il prezioso orologio da polso, che aveva deposto chissà quando accanto allo stereo, lo raccolse e se lo indossò, accorgendosi che era ora di pranzo. Il mal di testa di prima si fece ancora più insistente, probabilmente a causa del grande impegno profuso nelle ricerche appena ultimate.

UN DOLORE OSCURODove le storie prendono vita. Scoprilo ora