PARTE SECONDA - Capitolo 13 (XVI)

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   Nei tre mesi precedenti, Dave aveva attraversato parecchi momenti tesi, nervosi, di desolazione assoluta. Spesso si trovò sull'orlo del baratro, senza più motivazioni apparenti. Ma sempre aveva tirato avanti senza proferire una parola sul suo stato interiore. Allora sapeva che avrebbe avuto ancora un po' di tempo a disposizione con sua moglie. Ora invece, al culmine della disgrazia, sentiva che avrebbe tanto voluto fare un passo in avanti verso la voragine di quel baratro e buttarcisi dentro. Adesso stavano scorrendo i titoli di coda, ed Ellen non ci sarebbe stata più. Altrettanto spesso aveva provato una rabbia distruttiva inimmaginabile, ma mai quanto in quegli istanti. Era un crescendo terrificante, che gli apriva a metà il petto. Se qualcuno gli avesse messo a disposizione una mazza da baseball, avrebbe fracassato il cranio a chiunque avesse incrociato.

   Le labbra fredde di Ellen, dalle quali la vita si stava rapidamente allontanando, premettero contro la guancia di Dave. Poi la donna trovò le forze per rivelare al marito ciò che provava:

   <<Ho paura amore. Non ho mai voluto dirtelo, ma ho sempre avuto tanto paura. Il tunnel... si è... aperto.>>

   All'uomo parve che stesse delirando, in quanto non colse, o forse cercò di ignorare, il significato di quelle ultime parole.

   <<Ti amo piccolina.>>

   La donna era sempre più debole.

   <<Ti ho... sempre... ti ho sempre amato e... sempre ti amerò... Ciao Dave.>>

   Sempre più debole.


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