PARTE TERZA - Capitolo 2 (IV, prosegue...)

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   Trevor Daniels si alzò scosso dal letto della figlia e si avvicinò alla finestra, senza mostrarsi confuso ed allarmato di fronte alla bambina: non avrebbe fatto altro che alimentare la sua agitazione. Si affacciò, congiungendo le mani attorno al viso per eliminare dei riflessi fastidiosi sul vetro.

   Sobbalzò. Quella figura effettivamente c'era e si muoveva.

   <<Papà?>>

   Si strofinò nervosamente gli occhi e riprese a scrutare nell'oscurità della notte.

   Poi improvviso rise rumorosamente.

   <<Vedi bambina mia, è solo l'ombra dell'albero che si agita a causa del forte vento.>>

   Quanto si sentì stupido per aver provato tanta paura per... per niente, per un'ombra. Ora anche lui ne era assolutamente certo: gli uomini neri non esistono. Era solo l'ombra del giovane acero del loro giardino.

   Che idiota.

   Solo un'ombra.

   Rise di nuovo, ancora più fragorosamente, non tanto perché era divertito da quella situazione, quanto per scaricare un po' di tensione nervosa.

   <<Scusa papà.>> Poi Lucy aggiunse, senza che il padre potesse sentire:

   <<Per me c'è qualcuno.>>

UN DOLORE OSCURODove le storie prendono vita. Scoprilo ora