PARTE SECONDA - Capitolo 14 (III, prosegue...)

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   Una voce dentro di lui implorava:

   Ho bisogno di uno sfogo, un urlo, un giornale da ridurre in tanti piccoli pezzi, un pugno al muro... qualcuno da riempire di botte!

   Ad ogni lento passo nel corridoio profondo e cupo che si allargava di fronte al suo corpo, scandito solo dalraggelante e nero ticchettio di un orologio da parete, la pressione del suo mondo interiore cresceva insopportabilmente. Sempre più insopportabile.

   E' impossibile, Ellen non c'è più.

   Sempre più insopportabile.

   Nessuno è riuscito a fare niente per lei!

   Ancora più insopportabile.

   Il dottor Leopold, la dottoressa Clujsters... nessuno... Dolly, Dorothy...

   Insostenibile oltre ogni limite.

   ...e soprattutto io... non sono riuscito a salvare mia moglie, la cosa più importante che avevo. Ho lasciato morire il nostro futuro, il mio mondo.

   Era un'energia sovrumana, quella pressione pazzesca che spingeva dentro di lui.

   Girò l'angolo del corridoio con gli occhi sbarrati di un pazzo, pronto a soddisfare la sua sete di vendetta.

   La prima cosa che vide fu il volto di un uomo, proiettato dal luminoso schermo di una tv, un uomo dal tipico sogghigno pericoloso.

UN DOLORE OSCURODove le storie prendono vita. Scoprilo ora