PARTE TERZA - Capitolo 7 (VII, prosegue...)

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   Dinanzi ai suoi occhi, il candore della neve veniva soavemente diffuso un po' ovunque dalla piacevole luce dei lampioni.

   Niente.

   Nessun mostro, nessun mito delle paure infantili lo stava minacciando.

   Con lo sguardo ancora fisso sulla soffice neve appena calpestata dai suoi stessi passi, frugò nei meandri della sua mente spaventata. Una finestra sul tempo si spalancò piano nella sua testa, cigolando rumorosamente, in modo sinistro, quasi volesse accentrare su di sé l'attenzione. Quando quelle ante impalpabili, fittizie, furono completamente spalancate, Dave ricordò le reazioni silenziose, i desideri insani ed inconfessabili che si erano impadroniti di lui, subito dopo l'incontro con Monica Clujsters ad Atlanta.

   In un istintivo gesto di autodifesa, Dave cercò di rigettare quelle sensazioni e quei ricordi, troppo nitidi nella loro cattiveria.

   Coincidenze, emotività ed autosuggestione. Nell'attimo di calma riflessione che ne seguì, Dave imputò a questi tre fattori le cause dei fatti degli ultimi giorni e del suo particolare stato d'animo turbato.

   Del resto, come poteva essere implicato in qualche modo in quelle strani morti, dal momento che i federali avevano accertato, senza nessuna riserva, che l'assassino era Andrew Barkley? Proprio lui, il noto killer dei laghi, lo psicopatico squarcia gole che da qualche mese stava terrorizzando l'intero nord America.

UN DOLORE OSCURODove le storie prendono vita. Scoprilo ora