PARTE TERZA - Capitolo 2 (III, prosegue...)

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   Dave era profondamente indeciso. Il suo scontro verbale con il dottor Daniels era stato pesante, si era quasi venuti alle mani.

   Quelle sue stesse mani che ora esitavano, appoggiate sulla fredda cornetta del telefono in salotto. Non sapeva cosa fare, come avrebbe dovuto agire. Chiamare l'oncologo e scusarsi della spiacevole situazione che si era venuta a creare, oppure lasciar perdere e non pensarci più?

   Non sapeva davvero come agire.

   Tutto sommato la colpa doveva essere attribuita ad entrambi, anche a quel dottore testardo ed arrogante.

   Che cosa vorrebbe che facessi Ellen?

   Sollevò più volte il ricevitore, ogni volta rinunciando nell'intento. Una volta addirittura compose buona parte del numero telefonico dell'abitazione dei Daniels ma poi riagganciò.

   Erano passati tre quarti d'ora da quando si era svegliato in preda all'ansia, e la decisione sembrava ancora lontana. Continuava a fissare quel numero di telefono segnato sopra la sua agenda; gli era stato dato direttamente dal dottor Daniels, durante uno dei loro colloqui, prima dell'incidente verbale.

   La sveglia indicava le 5.48.

   Dave osservò i due cuccioli che, ancora addormentati, di tanto in tanto si assestavano, stringendosi l'uno all'altro.

   Ellen, che cosa ti renderebbe più orgogliosa?

   Pensò intensamente alla moglie, alle sue abitudini, ai suoi atteggiamenti e soprattutto ai suoi modi di pensare e di vedere le cose.

   Finalmente prese una decisione.

UN DOLORE OSCURODove le storie prendono vita. Scoprilo ora