UN DOLORE OSCURO

PARTE SECONDA - Capitolo 9 (III, prosegue...)

   Passò in rassegna le pagine successive, che però osservò senza troppa attenzione.

   Appoggiata alla sua spalla, la testa di Ellen prese a scivolare lentamente verso il basso. Il marito, cercando di non svegliarla, le sospinse la fronte nella direzione opposta con una mano; poi guardò fuori dal minuscolo finestrino del Boeing, notando che molto probabilmente si stava abbassando: non ne era sicuro, ma la sensazione era quella.

   Il signor Metzelder spostò lo sguardo lentamente dal finestrino lungo il corridoio della cabina: stava ammirando soprappensiero la struttura di quello che era considerato uno dei più grandi e sicuri aerei del mondo. Per pochi minuti, dopo tanto tempo, si sentiva la testa vuota, parzialmente sgombra da pensieri di ogni tipo. Stava fissando con lo sguardo perso un punto indefinito alla sua destra, quando un secco rumore di carta spiegazzata reclamò la sua attenzione. Gli bastò spostare di poco la direzione degli occhi, per inquadrare un simpatico signore dai folti baffi, intento nella lettura del proprio quotidiano, una copia del Washington Post. Un'altra coppia dello stesso quotidiano che Dave aveva appena richiuso.

   Ottima scelta e gran bei baffi, signore. In realtà non furono certo i baffi del tizio a catturare Dave, ma il suo giornale. Quello stesso giornale che anche lui aveva ancora tra le mani, e di cui si era dimenticato negli ultimi istanti. L'uomo baffuto aveva un'espressione attenta, concentrata sulla lettura dell'articolo più importante di quella edizione: il killer dei laghi.

   Fu una sensazione forte, qualcosa di improvviso. Dave Metzelder ora si sentiva decisamente incuriosito. Non sapeva per quale motivo, ma desiderava leggere quelle pagine. Dopo tutto poteva essere una curiosità legittima, visto che per i prossimi giorni avrebbe dovuto visitare Milwaukee, Cleveland, Boston e Rochester. Valeva a dire: lago Michigan, lago Erie e lago Ontario.