PARTE SECONDA - Capitolo 4 (I, prosegue...)

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   La berlina si era da poco lasciata alle spalle i piacevoli quartieri periferici di Greenville ed aveva imboccato una grande strada a due corsie per ogni senso di marcia, diretta a nord. In direzione opposta, un grosso autotreno carico di legname transitò accanto all'auto a velocità sostenuta. In quella zona nord orientale degli Stati Uniti, comunemente conosciuta con il nome di New England, di cui il Maine faceva parte, l'industria non aveva certo raggiunto il livello stratosferico ottenuto in molti altri stati, soprattutto in quelli centrali. Era comunque ben radicata nell'ambito tessile, alimentare e della concia delle pelli. Ma il punto forte di quelle parti era un altro. Oltre al turismo che ogni anno portava denaro fresco in grandi quantità e alle famose aragoste della baia di Prenobscot, andava per la maggiore l'industria della carta e della lavorazione del legno in generale. Quei posti offrivano un'enorme quantità di materia prima, tantissimo buon legno di alta qualità, facilmente reperibile e dai bassi costi di lavorazione.

   Dave osservò assorto per pochi istanti quei tronchi perfettamente circolari e dalle dimensioni non indifferenti scivolargli accanto nella semioscurità, rischiarati appena dai fari della sua automobile. Forse l'indomani mattina stessa sarebbero finiti in una vetrina di chissà quale centro commerciale, a dare bella mostra di sé sotto un nuovo aspetto: una sedia, un massiccio tavolo, un plico di carta da stampa o chissà che altro.

   Il percorso si snodava per lo più in leggera discesa e l'auto sembrava scivolare dolcemente su un morbido velo di seta. In direzione opposta era raro che sopraggiungesse qualche veicolo; anche il verso di percorrenza della Volvo era completamente sgombro. Imboccare quella strada significava allungare il tragitto di qualche decina di chilometri, ma consentiva di evitare completamente l'intenso traffico che spesso attanagliava la zona attorno Greenville.

   Regnava una tranquillità immobile, spezzata solo dal ritmico ululato del vento e dal fischio monotono che la brezza provocava accarezzando la carrozzeria dell'automobile.


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