PARTE SECONDA - Capitolo 1 (VI)

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   <<Amore...>>, bisbigliò Dave.

   <<Amore, devi svegliarti. Non urlare, è stato solo un brutto sogno. Sono qui, siamo a letto, non c'è nessun altro.>>

   Quando Ellen si svegliò, si ritrovò nella loro stanza ansimante e sudata tra le braccia del marito, che le accarezzava teneramente le guance e la cullava, avvolgendole le spalle con un abbraccio; la baciò sulla fronte e lei si rilassò un poco. Sentì la frequenza respiratoria ed il battito cardiaco che rallentarono. Avvertì la mano di Dave che le stava lisciando i capelli morbidi appena sotto la nuca.

   <<Come va tesoro? Devi aver fatto un brutto sogno.>>

   A Dave piaceva molto trattarla come una bimbetta nell'intimità.

   Lei lo abbracciò, poi appoggiò il suo viso sul petto del marito e con la mano sinistra gli accarezzò la spalla destra.

   Poi la donna prese fiato e gli disse:

   <<Ora va meglio, poi ti racconterò.>>

   <<Ok, va bene.Adesso riposa tranquilla.>>

   <<Tu stavi dormendo?>>

   La sveglia digitale sul comodino vicino a Dave indicava che erano le 5:17. Dalla finestra filtrava appena un principio di chiarore mattutino, reso ancora più flebile dal forte contrasto di luce dovuto alla lampada accesa dal lato di Dave.

   <<Ho appena finito... sai, la lista di persone da contattare, le cliniche... centri privati... ho segnato qualsiasi cosa possa esserci utile.>>

   Attimo di pausa per un altro delicato bacio sulla fronte di Ellen; poi Dave concluse:

   <<Proverò a dormire anch'io adesso.>>

   Allungò il braccio e spense la lampada adagiata sul mobiletto accanto al letto.

   Il signor Metzelder era determinato, non voleva lasciare nulla al caso; lui e sua moglie avevano il diritto di giocarsi il tutto per tutto, fino in fondo: c'era di mezzo la vita della donna che amava, l'unica che avesse mai amato, il loro futuro.

   La domenica passò leggera, rapida e stranamente tranquilla; nessuno dei due toccò più l'argomento: neppure Ellen raccontò l'incubo della nottata al marito.

   L'incubo (quello vero, non quello che ti sfiora, si prende gioco di te e poi se ne va anonimo nel sonno) stava appena cominciando, il meglio era alle porte.

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