PARTE SECONDA - Capitolo 7 (III, prosegue...)

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   All'improvviso riaprì gli occhi, spalancandoli spaventato, e per un attimo si sentì mancare l'aria. Impiegò qualche secondo per mettere a fuoco la situazione: avrebbe dovuto essere seduto assieme ad Ellen, nella cabina passeggeri, sezione non fumatori, del volo continentale Montreal – San Francisco; probabilmente era circa mezzanotte. Guardò fuori dal finestrino alla sua destra, ma non vide nulla. Sotto di loro la spessa coltre nuvolosa divideva due universi, tanto diversi quanto vicini. Sotto, l'acqua stava scivolando veloce sulle strade di chissà quale città, sulle automobili in corsa, ovunque. Quasi sicuramente, il temporale stava ancora imperversando laggiù.

   Poi l'occhio cadde sullo schermo che gli stava di fronte.

   Le immagini di Tom Hanks avevano lasciato il posto ad uno sciame di fastidiosi puntini bianchi e neri, fenomeno tipico di quando l'antenna televisiva viene staccata dalla tv: non c'era più segnale. Dave indossò le cuffie, per controllare se era presente almeno il sonoro.

   Niente.

   Quando si voltò alla sua sinistra, un'ondata di inquietudine lo travolse come un fiume in piena.

   Ellen non c'era più.

   Non c'era più nessuno. Neppure un passeggero, nessuna hostess. L'aria era immobile, le luci offuscate. Tutto sembrava così sconcertante.

   L'attenzione tornò ben presto alla tv applicata al sedile di fronte; una riga bianca orizzontale sottilissima comparve su uno sfondo completamente nero. Poi ebbe inizio un lento ma inesorabile conto alla rovescia, in cui grandi numeri bianchi presero il posto della linea orizzontale.

   Dieci, nove, otto...

   Tutto era immobile, silenzioso e scuro.

   Sembrava di assistere alla proiezione di uno di quei vecchi film muti.

   Quattro, tre, due...

UN DOLORE OSCURODove le storie prendono vita. Scoprilo ora