PARTE TERZA - Capitolo 8 (XVI, prosegue...)

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   Una cosa era scontata: tanto per cambiare, avrebbe dormito un po'.

   <<Poi vedremo. Vero?>> domandò rivolgendosi agli animali.

   L'atteggiamento dei cani parlò da sé. Continuando a saltellare smaniosi, fissavano esclusivamente le scatolette di cibo che il signor Metzelder si apprestava ad aprire, desiderandole con occhi ingordi. Per il momento, a loro non interessava nulla di ciò che Dave avrebbe fatto dopo.

   Il coperchio della prima scatola di bocconcini di manzo si aprì, facendo vibrare nell'aria il suo tipico clac. Il contenuto fu svuotato nella prima ciotola, quella su cui Dave aveva scritto qualche settimana prima IT con un pennarello indelebile rosso. Una seconda razione fu svuotata anche per Ice e quando entrambe furono pronte, l'uomo le porse ai cuccioli, che poterono così saziare la loro fame vorace. Guardandoli mangiare, era immediato comprendere che di lì a non molto avrebbero raggiunto dimensioni notevoli.

   Poi i pensieri dell'uomo puntarono di nuovo su argomentazioni ben più impegnative. Cosa poteva essere l'inquietante ombra che spesso Dave aveva visto nei mesi precedenti la morte di Ellen? Poteva forse essere connessa con le premonizioni, chiamiamole così, avute sugli omicidi? Perché non era più apparsa dopo la triste scomparsa di sua moglie?

UN DOLORE OSCURODove le storie prendono vita. Scoprilo ora