PARTE TERZA - Capitolo 2 (V, prosegue...)

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   Trevor si indirizzò verso la figlia, le diede il bacio della buona notte e lei contraccambiò affettuosamente.

   <<Papà, si può non chiudere la porta per questa notte?>>

   <<Va bene, ma solo per questa volta. Mi raccomando, non prendere il vizio. Intesi?>>

   Il dottore uscì dalla stanza ancora imbarazzato con sé stesso, per la stupida reazione che aveva avuto pochi attimi prima.

   La porta della stanza di Lucy Daniels si chiuse alle sue spalle.

   Trevor fu preso dallo sgomento. Non aveva assolutamente toccato quella porta, nemmeno sfiorata per caso.

   Si girò verso la camera della sua bambina. Fu una sequenza di emozioni e sensazioni travolgenti. Udì uno scricchiolio alle sue spalle.

   <<Papà?>> intervenne la voce ovattata di Lucy, dall'altra parte della porta. Quella stessa porta che per quella sera non doveva essere chiusa.

   <<Papà? Papà?>>

   Il dottore si voltò con uno scatto nervoso verso il corridoio e si pietrificò. Avanzava verso di lui uno sconosciuto, vestito di scuro, dall'aspetto minaccioso, terrificante nelle intenzioni. La neve attaccata alle sue scarpe inzuppava il linoleum.

   <<Chi è lei?>>

   La voce di Trevor Daniels tremava senza controllo. L'agitazione gli stava portando la pressione a mille, anche se il terrore lo aveva visibilmente sbiancato.

UN DOLORE OSCURODove le storie prendono vita. Scoprilo ora