PARTE TERZA - Capitolo 4 (VIII, prosegue...)

114 57 3
                                    

   Il destino era sempre pronto a giocare raggelanti scherzi all'uomo. Dave si era fatto tutta una sua personalissima teoria in proposito, e quanto accaduto quel giorno ne sosteneva le convinzioni.

   Eppure Dave stava dando retta anche alla sua parte più cupa, qualcosa che gli sussurrava da un punto remoto del suo cervello che quell'uomo se lo era meritato.

   La mente del signor Metzelder tornò al momento culminante della rissa verbale che aveva avuto con il dottor Daniels. La cattiveria con cui gli aveva tacitamente preannunciato la morte era stata soddisfatta.

   ...quell'uomo se lo era meritato...

   Dopo non molto la testa di Dave si scostò quasi totalmente da quei pensieri nefasti.

   It, con sguardo attento e quasi furtivo, ricomparve sulla soglia del salotto. Con la bocca tratteneva, per il colletto, una camicia del suo padrone; con una zampa ne teneva il resto ben teso per terra. Il cucciolo dimenava furiosamente la testa, come se quella camicia fosse un'indomabile preda da tramortire.

   <<Teppista, cosa stai facendo? Non ci riprovare.>>

   Quando Dave alzò la voce, il cane indietreggiò, tenendo ben stretto tra i denti il bottino, pronto a contendersi l'ambito trofeo. Era una scena straordinariamente comica.

   Poi, quando la camicia tornò in possesso del legittimo proprietario, sul colletto erano ben visibili i segni del combattimento. Il cane fu dovutamente rimproverato, anche se il danno era di poco conto: dopo tutto quella camicia gli era stata regalata, non si ricordava neppure più da chi, e non gli era mai piaciuta.

UN DOLORE OSCURODove le storie prendono vita. Scoprilo ora