PARTE TERZA - Capitolo 3 (II)

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   Sul nascere del quinto squillo, una monotona segreteria telefonica cominciò la sua noiosa ramanzina, assumendo i caratteri di una graziosa voce femminile. A quel punto Dave Metzelder preferì riattaccare.

   <<Pazienza, riproveremo un'altra volta, magari più tardi.>>

   L'uomo pronunciò quelle parole in direzione di Ice ed It, che nel frattempo avevano ingaggiato una buffa guerra di morsi alle zampe.

   Si diresse verso la cucina, seguito da quei soffici batuffoli di pelo dal passo traballante, quasi instabile. Seguì di nuovo alla lettera le istruzioni consegnategli il giorno prima dal negoziante e preparò un abbondante pasto per i cani, proprio come aveva fatto la sera precedente.

   Per un momento li osservò divertito, poi si prese gioco di loro:

   <<Valutando bene le vostre dimensioni, e quelle dei vostri piatti... spero che non diventiate due obesi.>>

   Quando tornò in salotto, si affacciò ad una vetrata, osservando distrattamente il cortile della villa. La giornata era serena e stava per sorgere un luminoso sole giallo, una condizione alquanto rara per la stagione in cui si era.

   I primissimi raggi solari del giorno penetravano appena tra gli abeti, riflettendosi sulla morbida neve bianca, provocando piacevoli riflessi fiabeschi. La notte non doveva essere stata particolarmente rigida, perché la neve non risultava ghiacciata, e neppure lievemente indurita.

   Ma tutto ciò a Dave non importava, non lo percepiva e non ne rimaneva affascinato.

   Un altro giorno senza Ellen è iniziato.

UN DOLORE OSCURODove le storie prendono vita. Scoprilo ora