PARTE TERZA - Capitolo 2 (I, prosegue...)

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   <<Buona notte, papà.>>

   <<Cosa ci fai ancora sveglia? Dormi Lucy, è tardissimo. Se questa notte non ti riposi, domani non riuscirai a stare sveglia fino a mezzanotte per festeggiare il capodanno.>>

   Era da poco passata la mezzanotte e Lucy Daniels non sembrava intenzionata a riaddormentarsi.

   <<Papà?>>

   Papà Trevor rispose qualcosa di incomprensibile dal bagno, con la bocca impastata dal dentifricio.

   <<Prima dormivo. Ma quando mi sono svegliata ho visto l'uomo nero, fuori dalla mia finestra.>>

   La bambina non dava l'aria di essere troppo spaventata, da quello che dichiarava di avere visto. Se ne stava sdraiata nel suo letto sul fianco sinistro, nella speranza di veder comparire il padre nel corridoio, incamminato verso di lei.

   Nella casa regnava una tranquillità silenziosa, calda ed avvolgente.

   Trevor Daniels sciacquò velocemente la bocca e si incamminò, quasi trascinandosi per la stanchezza, verso la stanza della figlia, annunciando:

  <<Adesso arrivo e ne parliamo, ma non per molto, perché ho sonno e soprattutto... non esistono gli uomini neri.>>

   La raggiunse e le si sedette accanto sul letto.

   La figlia si sollevò, anch'essa seduta di fronte al padre; rappresentava il tipico sguardo di una bambina che aveva appena combinato un danno.

   I due si fissarono con aria interlocutoria; infine fu Trevor a rompere gli indugi:

   <<Allora, quante volte ti ho detto che mostriciattoli, vampiri e uomini neri non esistono?>>

UN DOLORE OSCURODove le storie prendono vita. Scoprilo ora