UN DOLORE OSCURO

PARTE TERZA - Capitolo 1 (V, prosegue...)

   Gli si avvicinò e formulò subito la sua richiesta:

   <<Buongiorno, vorrei un cucciolo.>>

   Dopo un attimo di pausa cercò di essere più preciso:

   <<Stravedo per gli Huskies, ma mi andrebbe benissimo qualsiasi altra razza.>>

   <<Lei è capitato nel posto giusto, e tra l'altro al momento giusto.>>

   Il presunto commesso, dall'attaccatura piuttosto alta dei capelli sulla fronte, che lasciava presagire un'imminente stempiatura, condusse a passo svelto Dave verso una porta che dava sul retro del negozio. La porta era bollata da un grande e sgualcito segnale di divieto d'accesso, rivolto ai non addetti ai lavori. Aperta la porta, si ritrovarono in un ambiente ben illuminato e decisamente più fresco di quello del negozio. Era sicuramente una condizione più ragionevole per dei cuccioli di cane, non abituati a temperature afose, come quella che era stata appositamente creata nel negozio per criceti, pesci ed uccelli di ogni genere.

   Il proprietario si avvicinò ad una recinzione artigianale, sfoggiando un sorriso soddisfatto.

   <<Il cane è il tipo di animale a cui tengo di più.>>, aggiunse l'ometto stempiato.

   Dave si guardò attorno e non poté nascondere una certa sorpresa data la grande quantità di cani presenti, quasi tutti piuttosto giovani, ben nutriti e curati. Esemplari di ogni genere e di ogni taglia giocavano spensieratamente tra loro. Di tanto in tanto qualche guaito soffocato si alzava e attraversava il locale.

   Poi il negoziante spiegò:

   <<Circa due settimane fa mi sono nati sei cuccioli di Huskies. Uno ovviamente l'ho tenuto per me. Gli altri li ho affidati a persone di cui mi sarei potuto fidare: ora mi rimangono questi due.>> e li indicò con un gesto della mano.

   Dave non nutriva dubbi, aveva già deciso.

   <<Se ne vuole prendere uno, deve averne sempre la massima cura, altrimenti soffrirà.>>