PARTE SECONDA - Capitolo 13 (VI, prosegue...)

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   Eccome se c'era dell'altro. Ora considerava realistica questa ipotesi: c'era una terza persona in quella camera oltre a lei e Dave? Forse la sorella, o la madre... o forse era solo l'effetto di quella stanchezza distruttiva, dell'avanzare del punto di non ritorno?

   Eppure doveva esserci dell'altro di diverso rispetto al solito nella stanza, non poteva essere solo un cattivo scherzo della sua testa intorpidita.

   Dave aveva da poco ripreso a sfogliare l'album giallo, sulla cui copertina era ritratto un imperdibile tramonto visto da una soffice spiaggia oceanica.

   Come era stato solito fare negli ultimi giorni, si era appollaiato nella poltrona accanto al letto, dando le spalle alla porta che dal corridoio introduceva alla camera. Era notte fonda, ma il signor Metzelder non sentiva ancora il bisogno del sonno.

   La porta era lì, alle sue spalle, aperta ad una distanza di un paio di metri.

   La finestra ora chiusa gli stava di fronte. Su quella stessa parete, appesa ad un metro d'altezza, c'era un'ottima riproduzione di un delizioso Van Gogh. Grandi fiori gialli, intensi come il sole, davano un piacevole tocco di vivacità alla camera. La cornice laterale sinistra del quadro, era in ombra, un piccolo filo d'ombra. La luce proveniente dal corridoio non giungeva a schiarire la porzione di camera a sinistra del quadro, a causa della posizione socchiusa dei battenti della porta. Il resto del dipinto sfoggiava i suoi colori vivi, accarezzato dalla soffice luce delle lampade notturne della corsia.

   Dave era rapito dai suoi ricordi.

   I minuti si spensero lenti in un'atmosfera quasi surreale.

   Un filo sottile della tela del Van Gogh non era più illuminato dalla luce filtrante.

  Pagina successiva di foto. Una vacanza al mare, di un paio di anni prima.

  Magnifiche esperienze ancora vive.

   La tela era per un quarto coperta dalla striscia scura di ombra.

UN DOLORE OSCURODove le storie prendono vita. Scoprilo ora