PARTE SECONDA - Capitolo 7 (VI, prosegue...)

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   I suoi occhi si aprirono lentamente, intorpiditi da un lungo sonno movimentato e per nulla tranquillo. La vista andava via via riacquistando le sue normali potenzialità. La prima cosa che intravide fu una serie di piccoli punti luminosi, puntini luminosi su uno sfondo completamente buio. Impiegò non poco per mettere a fuoco la situazione, per comprendere che cosa stava fissando. L'oblò alla sua destra inquadrava un'affascinante vista aerea di una grossa città. Non riusciva però a capire di quale metropoli si trattasse.

   Dave si sentiva confuso ed avvertiva un senso di fastidio alla schiena, dove la camicia gli si era attaccata alla pelle, a causa del sudore. Con una mano si strofinò la fronte, accorgendosi che durante il sonno aveva sudato parecchio.

   Aveva sudato.

   E non era finita lì, c'era dell'altro. Non si sentiva ancora perfettamente sveglio, era vittima di un dormi veglia confuso.

   Una mano alla sua sinistra gli serrava la spalla con presa energica, ma lo scuoteva in modo delicato.

   <<Dave forza, svegliati.>>

   Riconobbe subito la voce.

   <<Amore, cosa succede? Perché stavi urlando?>>

   Finalmente la realtà fece irruzione nella testa e nel corpo del signor Metzelder, demolendo tutto ciò che ancora lo legava a quello stato sonnolento.

   <<Okay, okay, tutto bene.>>

   Ellen lo osservò attenta, con aria preoccupata ed al contempo imbarazzata. I suoi occhi lo stavano interrogando incerti.

   Non aveva solo sudato, aveva anche urlato.

   L'uomo sorrise all'indirizzo della moglie e poi si guardò attorno, sporgendosi in avanti sulla poltrona. Con una mano distaccò la camicia fradicia dalla pelle della schiena, e solo allora si accorse della reale quantità di sudore che aveva addosso.


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