PARTE TERZA - Capitolo 8 (XI, prosegue...)

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   Rivalutando questi scabrosi particolari, Dave andò in cucina, sedendosi sullo sgabello che dava sul piano di lavoro al centro della stanza. Vi appoggiò sopra i gomiti, e con le mani si avvolse il volto, strofinandosi gli occhi, come se quella mossa gli permettesse di risvegliarsi in un mondo diverso, in una realtà più vera e meno sbagliata, in cui Ellen non era mai morta ed in cui Trevor Daniels, Monica Clujsters e Roger Leopold non erano mai entrati nella sua vita.

   Quando riaprì gli occhi non trovò la moglie indaffarata in giro per casa, ma solo un triste e soffocante silenzio.

   Finalmente Dave accettò l'idea che fino ad ora aveva tentato di ignorare: come successo con il dottor Daniels e la dottoressa Clujsters, forse anche Roger Leopold era entrato nei suoi pensieri nelle ore precedenti l'omicidio.

   Non sapeva...

   Quella stessa riflessione però non durò a lungo. Prontamente fu annientata, ammutolita. Perché mai avrebbe dovuto dannarsi l'anima per quei tre, quando loro non avevano di certo fatto lo stesso nei confronti di sua moglie?

   Il signor Metzelder si alzò, dirigendosi verso il frigorifero, dal quale estrasse un contenitore azzurro da un litro di succo alla pesca. Ne sorseggiò un po', riposando poi il contenitore di nuovo al suo posto.

   L'ansia aumentò non appena la preoccupante ipotesi di poco prima tornò a bussare al suo cervello, con maggiore vigore, con la necessità di ottenere una risposta. Evidentemente il suo inconscio avevo deciso davvero di dannarsi l'anima per quelle tre persone per le sorti toccate loro.

UN DOLORE OSCURODove le storie prendono vita. Scoprilo ora