PARTE SECONDA - Capitolo 12 (II, prosegue...)

217 102 7
                                    

   Continuava a vedere quell'oscurità muoversi dentro di lui, ogni volta sempre più viva, concreta. Più volte gli era sembrato di scorgerla nel mondo reale, un'ombra nera che... che prendeva piede. Dave comprendeva una cosa tremenda a cui non sapeva porre alcun freno, perché ora formulava una possibile spiegazione a quella inquietante presenza. Rabbia, disperazione, frustrazione e disprezzo di questa vita ipocrita e di tutte quelle sue stupide leggi naturali. Stava diventando pazzo? Alimentava la sua disperazione con quelle stupide visioni, create dalla sua mente che ancora non aveva accettato la dura realtà dei fatti.

   Quella notte, tra il 18 ed il 19 dicembre, Ellen sembrava più debole del solito. Respirava a fatica e si rigirava inquieta nelle coperte, seppure con movimenti rallentati dall'estrema debolezza. Diverse volte si era ritrovata in situazioni simili, ma quella sembrava decisamente peggio di tutte le altre.

   Passarono almeno un paio d'ore in quell'angosciante stato. Poi attorno alle due, quando ormai sembrava che il peggio fosse passato, la donna spalancò gli occhi, un paio di occhi stanchi, e chiamò il marito, pregandolo di portarla all'ospedale, a causa dell'acutizzarsi di un dolore lancinante all'addome.

   Dave non dovette sforzarsi molto per comprendere.

   Una volta all'ospedale, la ricoverarono d'urgenza, in una camera singola decisamente confortevole, ottenuta dalle pressanti richieste del signor Metzelder. Avrebbe fatto qualunque cosa per garantire il meglio alla propria compagna.

   Dave rimase al suo fianco, sveglio, teso e nervoso per tutta la notte, piangendo dentro ma senza esternare nulla.

   La mattina seguente la moglie sembrava migliorata. Dormì ancora a lungo, quasi tutto il giorno, mantenendo un respiro faticoso.


UN DOLORE OSCURODove le storie prendono vita. Scoprilo ora